Ecco cosa succedeva a Mazara. A dispetto di quanto la Chiesa venga creduta, in particolare dagli anziani, affidabile, ancora una truffa ai danni dei fedeli. Circonvenzione di incapace: è l’accusa contestata a don Vito Caradonna, 37 anni, parroco della borgata di San Leonardo, a Marsala per cui è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Marsala.
L’accusa è di essere riuscito a farsi consegnare, nell’anno 2010, quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M. D. G., ex militare della Marina, noto nella zona per i suoi problemi psichici, a causa dei quali, nel 1991, dopo nove anni di servizio, fu congedato.
L’uomo, per mezzo di un’intervento legale è riuscito a rimettersi in possesso del denaro e la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari. Il prete chiedeva i soldi con la banale e semplice scusa dell’ utilizzo a fini di miglioramento della chiesa o per darlo “agli angeli”. In realtà, il prete furbacchione lo utilizzava per investirlo al gioco del “Gratta e vinci” con cui è riuscito a vincere 50 mila euro.
Di recente il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, gli ha revocato la competenza a gestire i beni patrimoniali della parrocchia di San Leonardo perché il religioso si è impossessato di oggetti votivi della chiesa. Lo stesso prete, infine, è attualmente sotto processo a Marsala per tentata violenza sessuale ai danni di un adulto.