Quando la mafia non va in pensione: Trovato arsenale riconducibile al clan Badalamenti

TERRASINI – Oggi i carabinieri della compagnia di Terrasini hanno arrestato Domenico Saputo, 62 anni, pluripregiudicato per reati di mafia, con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni. Domenico Saputo negli anni ’80, faceva parte del gruppo di fuoco del boss sanguinario di Cinisi Gaetano Badalamenti. Che la mafia non ha età e che non va in pensione, certamente non è una novità. Da tempo in Sicilia si respira un’aria strana. Da un po’ di tempo a questa parte, sembra che la “vecchia” mafia si stia riorganizzando. Come dimostra anche  quest’ultimo arresto.

Domenico Saputo è ritenuto un elemento di spicco della mafia, e quello su cui stanno lavorando i magistrati palermitani è se davvero si tratta di un il ritorno alle armi della “vecchia” mafia. Anche se ormai la linea che separa vecchia e nuova mafia è sottilissima.

I carabinieri, durante una perquisizione dell’abitazione dell’uomo, hanno infatti trovato nascosti nel muro un fucile mitragliatore d’assalto da guerra M58, di fabbricazione cecoslovacca, calibro 7.62, ovviamente con la matricola abrasa. Ma non finisce qui. Nella stessa abitazione sono stati ritrovati un fucile calibro 12, smontato in due parti, rigorosamente custodito all’interno di un sacchetto di plastica, 55 munizioni calibro 7.62 e 10 cartucce calibro 12. Gli inquirenti che hanno rinvenuto l’arsenale, dovranno verificare se le armi sono state utilizzate per la commissione di attentati ma anche omicidi di mafia. Infatti adesso le armi verranno sottoposte ad accertamenti e prove balistiche.  Adesso non resta che chiedersi se la mafia si stia davvero riorganizzando o se ci troviamo davanti soltanto ad un sciagurato esempio di collezionismo estremo.

Emanuel Butticè

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.