“Sono stato e sono testimone, e in parte protagonista, in questi quattro anni delle attivita’ di un governo regionale che ha disarticolato un sistema di potere che nel passato ha fatto certamente comodo alla mafia. Con fatti concreti e non a parole, il governo presieduto da Raffaele Lombardo ha fatto vera azione antimafia. Proprio per queste certezze, mi viene difficile, se non impossibile, pensare di avere lavorato al fianco di una persona che avrebbe favorito la mafia.
Da cittadino, prima ancora che da magistrato, ribadisco di avere pieno rispetto dei colleghi catanesi. Quella che stanno affrontando e’ una vicenda complessa e molto delicata sotto tanti aspetti, in cui le ragioni ribadite piu’ d’una volta dai Pubblici Ministeri non sono state condivise dal Gip che ha disposto l’imputazione coattiva del Presidente Lombardo, ritenendo evidentemente che su quegli elementi ci debba essere una pronuncia del giudice. Ecco perche’ e’ necessario attendere la decisione giurisdizionale. Personalmente, sono convinto che Lombardo in quella sede dimostrera’ l’infondatezza delle accuse. Per queste ragioni, pur provando grande dispiacere per tutta questa vicenda, continuo ad essere sereno. In certi momento ci vuole piu’ coraggio a rimanere piuttosto che andare via. Invito il presidente Lombardo a proseguire la sua azione di riforma con la serieta’ di sempre e ulteriore senso di responsabilita’”. Lo dice Massimo Russo, assessore alla Salute della Regione siciliana.