Un presunto ritorno che profuma di vecchi “legami”…
Da latitante a uomo libero, proprio così, in Italia succede anche questo. Vito Badalamenti, figlio del boss sanguinario a capo della cupola Tano Badalamenti, mandante dell’omicidio di Peppino Impastato, è tornato libero. Ma non dal carcere, ma da latitante. Infatti la Corte d’appello di Palermo qualche giorno fa in un provvedimento, ha dichiarato estinta per prescrizione la pena inflitta a Vito Badalamenti. Il figlio del boss di Cinisi, è ricercato dal 1995 e dal 2002 è inserito nella lista dei dieci latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno. Ora è un uomo libero senza più alcun mandato di cattura. Condannato a 6 anni nel processo “maxiquater” dal pool di Falcone e Borsellino, si diede alla latitanza proprio per fuggire alla cattura.
Andando un po’ a ritroso negli anni, scopriamo che fu coinvolto insieme al padre nell’affare denominato “Pizza Connection”, un grande traffico di droga tra Stati Uniti e Italia. Le indagini, condotte dal New York City Police Department e dal Federal Bureau of Investigation in collaborazione con la polizia italiana e con il pool antimafia del giudice Giovanni Falcone, durarono quattro anni e portarono all’arresto di 32 persone, di cui molte erano di origini siciliane o addirittura di origini castellammarese (spiccano i nomi di: Lucky Luciano, Joseph Bonanno, Carmine Galante, Santo Sorge, John Bonventre, Nick Gentile, Angelo La Barbera, Tano Badalamenti, Cesare Manzella, Tommaso Buscetta.), e appartenevano al clan del boss Tano Badalamenti. Alla fine del processo, mentre il padre sarà condannato a 45 anni di prigione, il figlio Vito, dopo aver scontato cinque anni di carcere preventivo, sarà assolto da tutte le accuse.
In questi anni, si è parlato tanto della latitanza del figlio di don Tano, ma nessuno è mai riuscito a scoprire dove si nascondesse. Ma oggi il suo avvocato, Paolo Gullo annuncia: “Tornare in Italia? Non so se lo farà, ma forse sì, perché non dovrebbe? In questi anni Vito Badalamenti è stato in Australia, io l’avevo sempre detto. Ma avevo pure detto che è innocente”. Quindi da anni ormai vive in Australia, lontano dalla sua terra d’origine.
Oggi, rimosso dall’elenco dei dieci latitanti più pericolosi, può tornare in Italia, da uomo libero. Resta una cosa che mi duole sottolineare. Adesso che la casa di don Tano a Cinisi è stata confiscata ed affidata al centro Peppino Impastato, dove andrà? Forse i “vecchi legami” con le famiglie mafiose Rimi e Buccellato, rispettivamente di Alcamo e Castellammare del Golfo, sono ancora forti? C’è un incrocio di matrimoni in tutte le famiglie di Cosa Nostra, in questo caso i Rimi di Alcamo e i Badalamenti di Cinisi sono imparentati.
Ci sono tante domande che ancora attendono risposte, ma una cosa è certa: da un po’ di tempo, la moglie di don Tano e madre di Vito Badalamenti, Teresa Vitale, risiede proprio a Castellammare del Golfo. Quindi ci sono molte possibilità che Badalamenti junior, si rechi proprio a trovare l’ormai anziana madre. Da uomo libero. Ai posteri l’ardua sentenza.