TRAPANI – La Procura di Caltanissetta ha avviato le indagini su un’intimidazione subita lo scorso 19 aprile, ma resa noto solo oggi, dal procuratore di Trapani Marcello Viola. Il magistrato e i carabinieri della sua scorta sono stati inseguiti da un’auto ad alta velocità lungo l’autostrada Palermo-Trapani per piu’ di mezz’ora. Nella macchina che ha seguito la blindata del magistrato, costretta a raggiungere i 200 chilometri orari, c’erano almeno due persone che, alle porte di Trapani, si sono dileguate. Da qualche giorno quindi la scorta del procuratore è stata raddoppiata essendo, questa, solo l’ultima delle numerose intimidazioni subite da Viola. Nell’androne di casa sua a Palermo è infatti stata trovata una scritta “Viola morirai” e delle lettere intimidatorie sono state recapitate presso il suo ufficio.
Viola è da sempre stato molto attivo nel suo lavoro decimando la famiglia di San Lorenzo a Palermo e adesso, a Trapani, colpendo gli affari legati al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, facendo la richiesta di misura di prevenzione per il patron della Valtur fino alla recente vicenda che ha coinvolto tutta la curia di Trapani, fino alla recente rimozione del Vescovo Miccichè.