PALERMO. Appena ieri i funerali di Placido Rizzotto ed oggi si apprende dalla procura diPalermo che sono riaperte le indagini; certo dopo 64 anni non sarà condannato nessuno perchè anche gli autori materiali sono ad oggi tutti defunti. Si tratta di ristabilire la verità dei fatti, è un “atto dovuto” anzi tecnico, dicono dalla procura. Già C.A.Dalla Chiesa nei mesi che seguirono la scomparsa aveva avuto intuizioni realistiche, che non poterono essere supportate da prove per l’omertà del tempo e per mancanza di fondi: aveva intuito, o saputo, che il corpo poteva essere nelle foibe di Rocca Busambra, ma allora non potè portare a termine la sua indagine. Oggi è l’assente più importante, oltre al vittima. Dunque una riapertura di indagini per ristabilire la verità oggettiva, lo si deve alla sorella di Placido ancora in vita, al nipote che tanto si è battuto per la verità, ed alla verità stessa. con questoultimo atto si spera di lasciar riposare in pace Rizzotto e di poterlo ricordare come esempio di sindacalista integerrimo.