La Curia Trapanese sempre più sotto accusa

ALCAMO – Le perquisizioni e le indagini su quanto accaduto negli ultimi anni tra Trapani ed Alcamo rivelano delle situazioni sempre più inquietanti e degne di un romanzo pieno di intrighi.

Come scritto sul giornale La Stampa, stanno emergendo perquisizioni eseguite senza le necessarie autorizzazioni canoniche, abusi di potere e contabilità truccate.

Nulla di nuovo, ma i vari tasselli del mosaico stanno prendendo il loro posto, lasciando intravedere ulteriori sfumature nella vicenda.

Fa quindi capolino nelle indagini una perquisizione avvenuta al monastero benedettino dell’Angelo Custode ad Alcamo. A novembre scorso il cardinale Marc Ouellet, responsabile vaticano dei vescovi, avrebbe chiesto delle delucidazioni all’allora Vescovo Micciché sull’incursione che la Guardia di Finanza, il pm e «alla presenza del vescovo che ne ha autorizzato l’accesso» avrebbero eseguito alle cinque del mattino al monastero.

Gli investigatori erano alla ricerca di un atto di cessione del complesso storico all’economo diocesano Don Ninni Treppiedi, già in guerra con Miccichè per la gestione finanziaria della provincia. I documenti con i quali le suore intendevano nominare erede universale Don Ninni, vennero poi rinvenuti in un’abitazione privata.

Ai tempi le suore appoggiarono il sacerdote, opponendosi all’ingresso delle forze dell’ordine e barricandosi all’interno del monastero. Per un’ora Miccichè tentò di mediare, fino a quando non arrivarono anche i vigili del fuoco per obbligare le suore alla perquisizione, le quali non poterono più rifiutarsi, a condizione che il vescovo si allontasse e che fosse nominato un bibliotecario come loro fiduciario.

Le accuse del Vaticano sulla vicenda sono pesanti: Miccichè avrebbe permesso quell’invasione del monastero, ignorando la condizione di clausura delle suore violando così «l’intimità delle monache e creando disagi alle consacrate».

Da questo momento presero il via tutte le indagini che hanno visto coinvolta la curia trapanese, a partire della visita apostolica del vescovo Domenico Mogavero, che ha analizzato documenti contraffatti o portati a termine senza la regolare procedura canonica a carico di entrambi i contendenti.

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Eva Calvaruso, classe 1984, vive ad Alcamo, spirito da ventenne e laurea in Economia. Animo hippie e fan sfegatata di Guccini. Curiosità, passione e una continua ricerca della verità l’hanno spinta a diventare una giornalista.