“Dimagrire con la psichiatria” non è il classico libro con i consigli per una dieta efficace e accessibile. Ad avvertire del contenuto è l’autore stesso nella quarta di copertina. Si tratta piuttosto di un titolo, particolarmente accattivante in termini di marketing, esemplificativo degli interventi d’urgenza a cui partecipano piuttosto spesso gli psichiatri, i quali di gran corsa si trovano ad intervenire in situazioni a limite del vero.
Il libro è una raccolta di eventi singolari ma realmente accaduti all’autore nel corso della sua lunga carriera di psichiatra. Tutto ha inizio, quasi sempre, con una chiamata al 118 e una richiesta di intervento urgente per qualche stranezza a cui altre autorità competenti, come polizia o carabinieri, non hanno saputo trovare altra soluzione.
Con una sottilissima ironia e un linguaggio che risulta compresibile anche ai non addetti ai lavori Villa consegna al lettore tutta l’umanità e la fragilità che si cela dietro la malattia mentale. Un’ironia che è lungi dall’essere un modo per sottovalutare o schernire la sofferenza quanto piuttosto un tentativo di permettere di dare una chiave di lettura diversa a ciò che di solito risulta incomprensibile.
Uno stile particolarmente cinematografico in cui facilmente i lettori riconoscerenno ciò che in realtà conoscono già: scene quotidiane di vita vissuta; come il “pazzo del paese” che dopo tanto peregrinare si ferma, accerchiato da molti concittadini, al centro della piazza del paese ed è disposto a muoversi da lì solo grazie all’intervento del dottore.