CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Penultima serata per il Summer Jazz di Castellammare del Golfo, possiamo già tirare le somme; una buona presenza di pubblico tutte le sere, malgrado il biglietto, come dicevamo qualche giorno fa, ha decretato un buon successo.
La rassegna musicale è stata bella in ogni sua serata, mai ripetitiva, mai banale o scontata. Diversi stili musicali hanno vibrato sul palco di Piazza Castello, tutti concerti di altissimo livello: una settimana interamente dedicata al jazz.
L’apertura, questa volta, è fatta dagli allievi dei seminari, dapprima un ensemble ritmico guidato da Mark Giuliana, e con lui Jason Lindner, che abbiamo visto esibirsi all’apertura della prima serata.
La serata vera e propria parte con il trio triptyque di Francesco Guaiana, tre musicisti palermitani: Francesco Guaiana alla chitarra, Luca Lo Bianco al basso e Dario Carnovale nelle vesti di batterista. Un interessante esperimento più basato sulla ricerca armonica che sull’improvvisazione. Un viaggio nell’armonia vista dall’interno nelle sue diverse sfaccettature. Tutte composizioni originali tratte dal loro lavoro discografico “The Spoiled Tree”.
Una formazione essenziale quella che ha seguito con Kurt Elling la voce; Charlie Hunter la chitarra; Derrek Phillips la batteria. Scat, jazz, afro, blues, soul, gospel, toccati tutti gli stili in maniera impeccabile. Splendida la voce di Elling, non a caso vincitore per tre anni di seguito dei sondaggi delle riviste Down Beat e Jazz Times come migliore voce maschile. Accompagnato da una chitarra che “faceva un gruppo”, Charlie Hunter infatti suonava contemporaneamente le linee di basso, le armonie, lasciandosi andare talvolta a degli assolo senza mai intaccare quel tappeto sonoro che accompagnava di bassi suonati col pollice. Una curiosità, suonava una chitarra Fanned-frets, ovvero con i tasti inclinati e non paralleli. Tra i primi brani presentati un divertentissimo duetto tra voce e batteria, in un misto di ritmi, giochi e scherzi, questa voce “tutto fare” ha esplorato diverse sonorità tra scambi di frasi e ritmi ottenuti in tutti i modi possibili (tra cui salti sul palcoscenico, che per fortuna ha retto), per poi tornare in un attimo alla “serietà” di un a bellissima ballata. La melodia ha fatto da padrona per tutta la serata, soprattutto quando si è esibito in un bel assolo di sax, ovviamente suonato “a voce”. Elling è riuscito a regalare al pubblico una serata davvero emozionante, una voce davvero strepitosa. La cosa più bella: questi musicisti hanno fatto tutto questo divertendosi! Impossibile che non si sia divertito anche il pubblico.
Foto: Riccardo Agate[nggallery id=140]