La Sicilia non sia più schiava

Associazioni e movimenti autonomisti, ieri pomeriggio, si sono dati appuntamento a Palermo, davanti ai balconi del Commissario-prefetto, per una manifestazione decisa e civile. Le principali rivendicazioni possono essere riassunte negli slogan più ricorrenti: le imprese paghino le tasse in Sicilia; lo Statuto non si tocca; giù le mani dalla Sicilia; 50 mila licenziati? Noi non ammazziamo nessuno; per una Sicilia “autonoma” e non più schiava di “Roma”.  Chi erano? Uomini e donne, giovani e meno giovani, all’incirca tre-quattromila persone, arrivate nel capoluogo da molti comuni siciliani. Perché Palazzo del Commissario? Forse uno dei motivi sarà stato il fatto che il Commissariato ha due bandiere al vento, quella italiana ed europea, ma non la terza, la bandiera della Sicilia, giallorossa con la Trinacria. Una mancanza grave visto che gli uffici pubblici hanno l’obbligo di esporre la bandiera della Sicilia.

I movimenti autonomisti aumentano e trovano consensi. La protesta non è solo dei movimenti politicizzati, non bisogna dimenticare che il Movimento dei Forconi, pur con contraddizioni, da un bel pò ormai protesta, organizza manifestazioni, denuncia lo sfruttamento della Sicilia e l’abbandono da parte delle istituzioni nazionali, che anzi portano avanti politiche che penalizzano la Sicilia.

I partiti che fanno? Stanno a guardare?

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Eros “Libero” Bonomo, Giornalista siciliano, vive ad Alcamo, il cui lavoro è incentrato su Passione, Rispetto e Indipendenza, così da informare al meglio i cittadini. Grande “divoratore” di Dylan Dog, musica e libri, in particolare di storia politica. Motto: “Non sarai mai solo con la schizofrenia”.