Trapani – Che il Movimento Cinque stelle rappresenti un modo di fare politico “alternativo” per alcuni e strano per altri non è una novità, così, continuando sulla via “dell’alternatività” o della stranezza, il Movimento nel trapanese ha deciso di riunirsi in un Bed And Breakfast trapanese, rompendo così la tradizione di auditorium e locations simili. Di certo non è stato questo il leitmotiv della riunione, ma la protagonista principale è stata la Politica. Presenti il candidato alla Presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri e sette candidati trapanesi al parlamento regionale: l’alcamese Valentina Palmeri, Vincenzo Santangelo e Laura Tremamondo da Trapani, Sergio Troisi da Valderice, Giacomo Piazza da Salemi, Mario Ragusa da Marsala e Sergio Tancredi da Mazara del Vallo.
Cancelleri oltre ad espletare alcuni punti programmatici, ha anche ribadito che “intende rifiutare qualsiasi tipo di contributo economico pubblico e contenere le spese per la campagna elettorale regionale in ventimila euro. In più i deputati eletti del movimento rinunceranno a qualsiasi benefit, percepiranno un compenso massimo di 2500 euro al mese e non godranno di rimborsi spese forfettari”.
La riunione è proseguita con gli interventi degli attivisti della provincia di Trapani, che, come cita il comunicato, “hanno chiarito alcuni punti fondamentali del programma di governo come le politiche per il lavoro, con la stabilizzazione a medio e lungo termine dei lavoratori pubblici precari, e le politiche ambientali, con la necessità che i servizi essenziali, come la gestione dell’acqua, ritornino in mano ai comuni, i quali potranno consorziarsi per gestire gli impianti di erogazione reinvestendone gli utili al fine di migliorare i servizi stessi”.
Inoltre: “dal punto di vista amministrativo, il MoVimento 5 Stelle si batterà per la completa abolizione delle province, inoltre verranno introdotti degli strumenti di partecipazione popolare alla vita politica, come il “diritto di revoca” che darà la possibilità ai cittadini, nel caso in cui un eletto dovesse tradire il suo progetto politico, di revocarne il mandato attraverso una petizione pubblica”.
Senza entrare nel merito della fattibilità o meno del programma “grillino”, di sicuro si può dire che si prospetta, stando ai sondaggi, un successo per il movimento di Grillo che si attesterebbe sul 10%. Il successo deriva dai temi trattati, ma ancor di più dal modo diverso di comunicare ed agire, che di sicuro colpirà il cittadino abituato ad una politica fatta di grosse cifre e da discorsi pre-registrati. Sarà demagogia o vera Politica?