Le tartarughe marine sono in pericolo a causa della pesca, della cementificazione e del degrado delle coste. Le loro spiagge di nidificazione vengono compromesse, a volte irrimediabilmente, da cementificazione e presenza dell’uomo. Ma la minaccia più grave è data dagli attrezzi da pesca, come reti a strascico, ami dei palangari e reti fisse, dai quali un gran numero di tartarughe viene catturato accidentalmente, causando la morte di più di 40.000 tartarughe l’anno nel solo Mediterraneo.
Questo è un allarme che ormai sentiamo troppo spesso e non basta l’attivismo del WWF, della Guardia Costiera e di qualche funzionario sensibile, ma almeno tutti questi ci fanno ben sperare per il futuro. Non si può negare la nascita spontanea di un gran sorriso alla notizia che: ieri 4 Settembre la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Trapani, la Ripartizione Faunistico Venatoria e con la collaborazione dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, ha liberato in mare due esemplari di tartaruga marina Caretta caretta, questo grazie alle cure presso il centro specializzato del WWF Italia a Lampedusa.
La liberazione è avvenuta in mare aperto al largo della “Colombaia” lontano dalle rotte commerciali con i mezzi della Guardia Costiera di Trapani la motovedetta CP 2202 ed il gommone d’altura GC A88 al comando del M.llo –Martini e del Sgt Cavarra. Alla liberazione erano presenti oltre al personale del WWF Italia, la responsabile dell’Ufficio Ambiente della Guardia Costiera e il funzionario della ripartizione faunistico venatoria di Trapani Dott.ssa Vitalba Chirco.