Quando si lotta per il potere ogni scusa è buona per attaccarsi. Questo succede nel PDL siciliano, che vede contrapposti Alfano e Micciché, quest’ultimo ha creato un partito Grande Sud, che è una costola del PDL, per distinguersi da Alfano. Quest’ultimo non è certo passivo in questa lotta, infatti chi dentro il partito sta con lui non risparmia attacchi a Micciché. La lotta per essere i padri padroni del partito siciliano è aperta da molto, sin da quando Berlusconi ha deciso che il suo pupillo era Alfano. Micciché, che era un pupillo del capo, di contro ha deciso di correre da solo e dimostrare a Berlusconi di essere lui il vero rappresentante della Sicilia e in più del Sud Italia. Questa lotta è evidente anche in provincia di Trapani. Un esempio ne è l’aspra critica rivolta a Micciché in ambito dell’approvazione in Senato della legge di riforma del sistema portuale italiano, infatti il responsabile Enti Locali Cettina Spataro in un comunicato ha sì elogiato “L’approvazione in Senato della legge di riforma del sistema portuale italiano, che reca Trapani tra le autorità portuali è una ottima notizia”. Pero ha aggiunto: “Stupisce, però, che nel corso dei lavori d’aula il partito Grande Sud, attraverso il suo vicepresidente, la senatrice Adriana Poli Bortoni avesse proposto un emendamento che cassava Trapani dall’elenco. Mi chiedo quale fossero i motivi. Il partito di Miccichè intendeva favorire qualche altra area della Sicilia a discapito della nostra Provincia? Anche se l’emendamento è stato bocciato non possiamo fare a meno di rilevare l’assoluta incoerenza tra l’enunciazione generica di difesa degli interessi del Sud e le azioni concrete che si traducono in atti parlamentari.