MAZARA DEL VALLO – Nelle prime ore di ieri, il personale della odierna, personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo, con la partecipazione operativa del personale della Squadra Mobile e degli altri Commissariati della Provincia, ha dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di Custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Marsala D.ssa A. Amato su richiesta del PM Dr. Bernardo Petralia a carico di: Othomane Mohamed, Ferrantello Vito, Addolorato Federico, Catania Antonino, Othomane Semi , Finazzo Carlo,Calafato Bernardo e Anzaldi Nuccio, tutti residenti a Mazara del Vallo.
I pregiudicati erano noti alle Forze di Polizia, e sono indagati per rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco e da taglio, furto e ricettazione.
L’indagine parte a seguito di una rapina in villa, perpetrata a Mazara del Vallo il 26 gennaio 2011, quando alle 19 di quella sera, cinque degli arrestati, dopo aver interrotto l’erogazione della corrente elettrica, irrompevano armati di fucile e coltelli, all’interno di una villa di proprietà di facoltosi cittadini di Mazara, e minacciandoli con le armi riuscivano ad individuare una cassaforte mobile e non avendo la possibilità di procurarsi le chiavi, malgrado le ripetute violenze e minacce, materialmente la asportavano, caricandola su una autovettura dei proprietari della villa e successivamente, con l’aiuto di altri complici della stessa rapina, riuscivano a forzarla, appropriandosi di quanto in essa contenuto (circa 66.000 euro in contanti, numerosi monili e gioielli in oro, con diamanti, in corallo e avorio e 5.000 dollari in contanti oltre a libretti bancari e documentazione varia).
L’indagine, è stata condotta anche con l’ausilio di sofisticati mezzi tecnici e di esami di laboratorio, ed ha permesso di delineare un variegato mondo legato alla organizzazione e pianificazione di numerosissimi furti e rapine meno eclatanti, e una conseguente rete di ricettazione, di riciclaggio di oro e preziosi e spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare il ritrovamento della cassaforte trafugata aveva consentito alla Polizia
Scientifica di repertare alcuni mozziconi di sigaretta dal quale era stato poi estratto il DNA di uno degli indagati, Othomane Mohamed.
La successiva attivazione di servizi di intercettazione, combinata con la sapiente conoscenza del territorio da parte del personale del Commissariato di Mazara del Vallo ha consentito di identificare tutti i soggetti che parteciparono alla violenta rapina ed anche ad attribuire agli indagati chiare responsabilità in ordine ad altre 2 rapine commesse a Mazara del Vallo nei confronti di anziane donne cui erano stati sottratti oggetti d’oro.
Le indagini hanno, infine, consentito di appurare come uno degli indagati (Anzaldi Nuccio), reinvestisse parte dei proventi delle rapine gestendo un remunerativo commercio di cocaina.
Le indagini proseguono al fine di verificare eventuali complicità.