VILLABATE. Sequestrati beni per un valore di 12 milioni di euro a tre esponenti della famiglia di Villabate. Si tratta di beni appartenenti a Giovanni D’Agati e ai fratelli Maurizio e Davide di Peri. Il primo sarebbe il reggente della cosca a seguito della cattura di Nicola e Antonino Mandalà. Gli altri due sono figli del boss Giuseppe Di Peri, ucciso il 14 marzo 1995 insieme all’altro figlio Salvatore.
Si tratta di un provvedimento collegato all’operazione “Senza Frontiere” del 2009 che permise di arrestare 12 persone nella cosca di Villabate che si era occupata della latitanza di Bernardo Provenzano.
I beni sequestrati, di varia natura, sarebbero il risultato di un giro di racket che, gestito da Giovanni D’Agati, fruttava alla “famiglia” i proventi illeciti per l’acquisto di nuovi beni. Sono finite nel mirino dei carabinieri anche due titolari di agenzie di scommesse che sarebbero intestate a due prestanome, Fabio Ribera e Giovanni Montaperto.