Arrestato Salvatore Angelo, originario di Salemi, che controllava molti impianti di energia rinnovabile in Sicilia attraverso la sua rete di società. I Carabinieri lo hanno registrato mentre dava disposizioni per girare i soldi guadagnati direttamente al capomafia Matteo Messina Denaro.
Arrestato dal Ros insieme ad altre 5 persone ritenute dell’organico delle famiglie di Salemi e Castelvetrano. L’accusa per lui è di associazione mafiosa. Le indagini portate avanti dai Pm della Dda di Palermo, Pierangelo Padova e Carlo Marzella, e dal procuratore aggiunto Teresa Principato, hanno portato a comprendere che vari clan di Cosa Nostra si sono allargati al fotovoltaico e alla produzione di energia tramite le biomasse.
Finiscono in carcere anche Santo Sacco, consigliere provinciale a Trapani per il pdl e Salvatore Pizzo, consigliere comunale a Terrasini, entrambi con l’accusa di aver sostenuto gli affari dell’imprenditore e di cosa nostra.
Gli altri 3 arrestati sono Gaspare Casciolo, a capo della famiglia di Salemi e Paolo Rabito e Gioacchino Villa, esponenti del clan.
Attraverso l’imprenditore cosa nostra avrebbe avuto campo libero nei cantieri per la realizzazione di molti parchi eolici tra Palermo, Agrigento, Trapani e Catania. Dalle indagini risulta che avessero già messo le mani anche su un parco fotovoltaico a Ciminna, in provincia di Palermo.
Risulta che Salvatore Angelo intimidisse le altre aziende che intendevano lavorare nel campo dell’eolico e che si vantasse dell’amicizia con Messina Denaro e con molti alri boss, tra cui i Lo Piccolo a Palermo.
Disposto anche il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro delle quote della società Salemitana Calcestruzzi s.r.l., con sede a Salemi, che fa capo proprio a Salvatore Angelo e alla Spallino Servizi s.r.l. con sede a Castelvetrano, riconducibile a Nastasi Antonino.