ALCAMO. Partito da Porta Trapani e conclusosi in piazza Ciullo davanti il palazzo di città il corteo contro il racket organizzato da associazioni e movimenti alcamesi. Circa 300 persone hanno camminato dietro lo striscione con la scritta “Alcamo unita contro il racket”. Un momento di partecipazione civile per manifestare solidarietà e vicinanza a quanti giornalmente vivono il racket delle estorsioni.
Presenti anche diversi rappresentati delle istituzioni. A fine corteo sono stati letti la lettera del sindaco, già precedentemente impegnato con il suo lavoro di medico, e la lettera pubblicata dal giornale di Sicilia a firma di Libero Grassi, più conosciuta come “Caro estortore”.
L’unità di intenti e di partecipazione verso una stessa causa che era necessaria per manifestare contro la mafia che ancora opprime le nostre imprese.