Notti di fuoco a Castellammare, crescono gli incendi dolosi.

CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Ecco che ci risiamo. Negli ultimi giorni sono notevolmente aumentati gli incendi dolosi. Come sempre ad essere colpiti imprenditori, tutti tra Alcamo e Castellammare. Proprio in quest’ultimo si sono verificati 2 atti intimidatori di notevole importanza. Nella centralissima via Roma, qualche giorno fa, all’altezza del numero 132, è stata presa di mira una smart, completamente distrutta dalle fiamme che hanno danneggiato anche il portone adiacente. A distanza di pochi giorni ad essere colpito è stato un imprenditore edile di Castellammare, G.D.B. a cui hanno dato alle fiamme un escavatore in contrada duchessa. Scenari di fuoco che crescono in maniera esponenziale e con una velocità assai preoccupante. Tutti episodi che si susseguono l’uno dall’altro di qualche giorno, tutti tra Alcamo e Castellammare.

Recentemente ad un imprenditore alcamese hanno bruciato la villetta estiva e ad un altro hanno fatto trovare un bidoncino di benzina e dei proiettili proprio davanti il suo supermercato.La preoccupazione non può che essere massima e molte associazioni della zona si sono mobilitate. Ad Alcamo dopo le dichiarazioni del presidente dell’Antiracket alcamese molte associazioni della zona hanno manifestato la loro preoccupazione per le vie della città con un corteo partito da porta Trapani ed arrivato in Piazza Ciullo. Preoccupazione che non può che essere legittima. A Castellammare la forza della criminalità organizzata è davvero forte e adesso sembra proprio che si stia riorganizzando. Come più volte ricordato, l’operazione “Crimiso” ha mostrato la mappa del racket del territorio. Le successive confische, gli arresti dei capi e dei bracci armati, le nuove scarcerazioni che si aggiungono di giorni in giorno lasciano intravedere scenari nuovi e ancora da svelare. Una scia quella del racket che lascia dietro di sé soltanto fuoco, terrore e rabbia. Una rabbia destinata a sfociare in rivolta, civile e sociale.

Stiamo lottando contro un cancro difficile da estirpare. La nostra terra ancora una volta macchiata da gente senza scrupoli è destinata a rimanere in un eterno limbo se non si interviene subito. Serve la presenza di tutti, associazioni, enti pubblici, società civile ma soprattutto quella dello Stato. Adesso.

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Emanuel Butticè. Castellammarese classe 1991, giornalista pubblicista. Laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni all’Università degli Studi di Palermo con una tesi sul rapporto tra “mafia e Chiesa”. Ama viaggiare ma resta aggrappato alla Sicilia con le unghie e con i denti perché convinto che sia più coraggioso restare.