TRAPANI – Una sfida fuori dal comune quella di Marco Chinazzo che ha deciso di compiere il giro d’Italia, 3600 km a piedi in tre mesi. L’atleta nella vita produttore di vini, è partito lunedì 21 gennaio da Cortemilia suo paesino in provincia di Cuneo, ha raggiunto di corsa Genova, da lì si è imbarcato per Olbia, e dopo aver attraversato la Sardegna è arrivato oggi in Sicilia. La sua corsa riparte 2 febbraio dalla “Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco” diretto verso la città dello Stretto. Appassionato della corsa nato e cresciuto in provincia di Cuneo, ha scoperto che correre può significare qualcosa di molto profondo. Macinare chilometri per se stessi e per gli altri, per scoprirsi e scoprire il mondo, per regalare sorrisi e aiuto concreto. Marco, infatti, collabora come volontario con diverse associazioni, fra cui l’AISM e la Fondazione Marco Simoncelli. L’anno scorso, proprio in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ha corso da Cortemilia fino a L’Aquila, in 14 tappe. E ha portato a termine la storica 100 chilometri del Passatore. Ora ha deciso di sfidare nuovamente i suoi limiti mentali e fisici con questa nuova esperienza. “Tutto nasce da un improvviso senso di insoddisfazione, – dichiara Chinazzo – come se avessi visto la mia vita tra 20 anni, senza un’emozione forte avrei capito di aver vissuto una vita non al limite e di non essere riuscito a sfruttare al meglio le possibilità di cui dispongo. Collaborando con le onlus mi sono accorto che tutti noi abbiamo un’immensa fortuna. Che la maggior parte delle volte perdiamo dietro a lamentele inutili. Non mi sono mai chiesto cosa mi spinga voler fare il giro d’Italia. Forse la voglia di viaggiare o forse la paura di stare fermo. Ognuno di noi può decidere se vivere o sopravvivere e io finché avrò la fortuna di vivere non mi accontenterò di sopravvivere”. Una sfida sulla quale aggiunge: “Decidere di correre 3600 chilometri è una scelta che ti cambia la vita, una scelta che ti proietta verso un futuro diverso, correre lungo tutta la penisola vuol dire crescere come runner e come uomo”.