PANTELLERIA. Monta la protesta della popolazione pantesca che vede negato un diritto essenziale e vede a rischio anche la vita di molte donne in stato di gravidanza. Per effetto delle varie leggi di ridimensionamento degli ospedali per spender meno, si lede un diritto che in un isola distante dalla terraferma diventa ancor più primario. L’ospedale di Pantelleria sarebbe perfettamente funzionante, se non fosse che non raggiunge la cifra stabilita per rimanere attiva neonatologia e annessi:cioè 500 nascite l’anno. Se questo può arrecar disaggi ai cittadini di un qualsiasi centro della terraferma figurarsi a Pantelleria , dove l’alternativa diventa Trapani, e chi non ha punti di appoggio, leggasi parentela residente, deve spendere anche per il soggiorno in Sicilia. In questi giorni uomini e donne di Pantelleria organizzeranno una protesta a Palermo presso il governo regionale per chiedere una deroga a questa legge cieca, che non tiene conto di situazioni molto particolari come quella esposta. Se non si otterranno “sconti” le donne di Pantelleria hanno due scelte una più grave dell’altra:trasferirsi all’ottavo mese a Trapani, con gli oneri accessori a proprio carico, o tornare a partorire in casa come in passato, ma con alto rischio per la salute di madre e figlio. Sperando che i politici sappiano ascoltare un’istanza doverosamente accoglibile, le proteste sono sostenute da molti cittadini comuni che si uniscono ad una preoccupazione ben comprensibile.