LAMPEDUSA – La situzione dell’isola di Lampoedusa sembrava essersi per un attimo calmata dopo i continui sbarchi della settimana scorsa. Dopo quattro giorni è arrivato, ieri, un altro barcone che trasportava ventisei migranti, tutti uomini. Appena arrivati hanno dichiarato di stare bene e di essere partiti da Djerba, nel sud della Tunisia. Successivamente, sono stati accolti e suddivisi tra il centro di accoglienza e i locali dell’area marina protetta, in condizioni igieniche molto precarie. Intanto per chi è arrivato prima di loro la situazione non cambia. I 1814 immigrati che si trovano ancora a Lampedusa, minacciano di attuare uno sciopero della fame se non verranno trasferiti in tempi brevi dall’isola. La paura di questa gente è soprattutto quella di essere rimpatriati e di vedersi sconfitti dopo un lungo viaggio pieno di rischi e paura. I centri di permanenza temporanea, poi, spesso si trovano in condizioni igienico-sanitarie terribili e la cura che si rivolge a questa gente è la stessa che si potrebbe rivolgere a chi ha commesso un reato e si trova lì per scontare una pena. Mentre Maroni dichiara che la situazione è tranquilla, questa gente vive in condizioni di vita molto precarie e assolutamente insane.