10° IL TRANQUILLO: Al decimo posto della classifica dei conducenti che un ciclista dovrebbe avere la fortuna di evitare, troviamo il Tranquillo. È calmo, rilassato, sicuro di sé al punto da non guardare quasi mai la strada se non con la coda dell’occhio, avendo cose più urgenti da fare come cambiare il cd, modificare l’orario sul cruscotto o leggere un Topolino che ha recuperato a casa dei nonni. Quando il fondoschiena del ciclista si materializza sul parabrezza della sua auto si stupisce, scende e guarda inizialmente verso l’alto. Fatalista.
9° L’AGGRESSIVO: Ha necessità immediate di sorpasso, non riesce ad aspettare neanche che finisca la curva perché si sente frustrato a decelerare leggermente. Sente che la propria auto viene sminuita, umiliata nel transitare ad una velocità che lui considera da essere (o veicolo) inferiore e non intende sottostare a tale vergogna. Per cui strombazza, frena rumorosamente, riparte facendo slittare le gomme e spesso stringe il malcapitato ciclista contro il muretto. Pericoloso.
8° IL NULLAVEDENTE: Si trova all’ottavo posto di tutte le classifiche, essendo un pericolo pubblico anche per passanti, mamme con passeggino, viandanti colored, motociclisti cascomuniti e persino per gli altri automobilisti. Solo i camion, specie quelli con rimorchio, possono ritenersi al sicuro (sempre che si sia in condizioni normali di visibilità e comunque non al crepuscolo) perché la loro mole è generalmente avvistata dai fondi di bottiglia del conducente. Il nullavedente è riconoscibile per lo stile di guida: naso schiacciato contro il parabrezza, abbaglianti diurni e tergicristalli e acqua in continuo per eliminare la (presunta) polvere accumulata. Patentato per grazia ricevuta.
7° IL SUVISTA: È prepotente per natura. Non si cura di alcun ostacolo che possa incontrare sulla sua strada passando sopra marciapiedi, abbattendo eventuali segnali di lavori in corso (lo sanno bene gli operai dei cantieri che all’arrivo di un SUV danno il segnale d’allarme, calcano sulla testa gli elmetti e si sdraiano sul fondo delle loro trincee sperando che passi sopra senza danni), rifiutandosi sdegnoso di segnalare alcunché agli altri veicoli perché si sente superiore (forte dell’impatto micidiale che offre in un eventuale scontro), spesso taglia la strada al ciclista che si arrischia a trovarsi al suo lato. Volgare.
6° LA DONNA IN CARRIERA: Nella mano destra il rossetto per un ritocchino dell’ultimo momento prima dell’importante convention, in quella sinistra il telefonino modello “dark lady” con applicazione “specchietto pluri-ingrandimento”, chiamate in attesa sull’i-phone aziendale posato sul sedile passeggero ingombro di fondamentali fascicoli, la punta del tacco a far perno tra freno e acceleratore, non ti spunta un deficiente di ciclista da destra che lemme-lemme si piazza proprio in mezzo all’incrocio? Travolgente.