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domenica, 24 Novembre 2024
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Denise, in attesa della sentenza

TRAPANI. Si tratta ormai di poche ore. La sentenza del processo per la scomparsa della piccola Denise Pipitone, di cui si è persa ogni traccia nell’estate del 2004, quando aveva soli 4 anni, sarà pronunciata oggi.

Ieri sono state ascoltate le repliche delle parti e subito dopo i giudici si sono ritirati in Camera di Consiglio per emettere il verdetto.

I due imputati sono la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, chiamata a rispondere di concorso in sequestro di persona per la quale è stata chiesta dall’accusa una condanna di 15 anni di reclusione e l’ex fidanzato di quest’ultima, Gaspare Ghaleb per false dichiarazioni al Pm. Per Ghaleb invece sono stati chiesti cinque anni e mezzo.

I pubblici ministeri hanno sempre sostenuto la certa colpevolezza della sorellastra di Denise, fornendo alla Corte una serie di indizi “chiari univoci e convergenti”, seppur certi del fatto che la ragazza non può aver agito da sola. A smontare questa tesi, gli avvocati di Jessica, Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre, che hanno chiesto per la loro assistita la piena assoluzione per non aver commesso il fatto. A loro dire, è stata da subito additata come un mostro e processata già fuori dalle aule del Tribunale sulla base di informazioni che non trovano riscontro.

Toccante l’intervento finale dell’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, che nella sua arringa conclusiva ha sottolineato: “avremmo potuto chiedere, come parte civile, un risarcimento danni di un euro come anche di un miliardo di euro, ma questa difesa non vuole soldi da Jessica Pulizzi, vogliamo Denise”.

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