In un incontro per fare il punto della situazione sul monitoraggio condotto dalla Prefettura, in attuazione del Protocollo d’intesa per l’adozione di strategie condivise in funzione antimafia e di prevenzione della corruzione, sono state emesse le prime “sentenze”: Castellammare del Golfo risulta la più virtuosa nella gestione dei beni confiscati alla mafia. Invece Pantelleria ha il primato per gli appalti. All’incontro erano presenti: il vice prefetto Rosa Maria Di Lisi, che ha evidenziato l’importanza di una corretta gestione dei beni confiscati. Poi è intervenuto il dirigente della Divisione Anticrimine Giuseppe Linares, che ha spiegato: in tema di gestione degli appalti e dei servizi, diversi enti travolti nel recente passato da scandali “si sono adeguati struttuando sistemi per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli”.
Per dover di cronaca bisogna sottolineare che il monitoraggio però non è potuto avvenire a 360 gradi, perché non tutti gli enti hanno partecipato al monitoraggio, e cinque comuni, Custonaci, Favignana, Paceco, Salaparuta e Vita, nonostante abbiano sottoscritto l’intesa, non hanno fornito risposte. L’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, ha polemicamente affermato: “Qualche sindaco ha risposto che aveva qualcosa di più importante a cui pensare, ma cosa può esserci di più importante della legge, punto fondamentale dell’attività amministrativa, e dell’assicurare condizioni di legalità concrete nel proprio territorio? Forse le sagre?”.