ALCAMO. Il primo consiglio comunale dopo le innumerevoli questioni sul voto di scambio, le dimissioni poi ritrattate e il cambio assessori non poteva che riscaldare gli animi di tutto il consiglio. Per oltre due ore e mezzo si è discusso di quanto le decisioni prese dal sindaco fossero per alcuni condivisibili per altri assolutamente riprovevoli al punto da lasciare la maggioranza.
Lasciano infatti la maggioranza Patto per Alcamo (nelle persone di D’Angelo e Pirrone) e i due consiglieri Milito (’59 e ’62). Tutti e quattro non si sentono rappresentati dall’attuale composizione di giunta e non avendo approvato i cambi apportati ritengono che farebbero un torto ai propri elettori a rappresentarli ancora in una maggioranza che non è quella che avevano votato e promosso in campagna elettorale.
Ai diversi interventi è succeduto l’intervento del Sindaco Bonventre, il quale si è detto piuttosto provato dalle ultime vicende e ha dichiarato di aver deciso di rimanere, probabilmente a tempo determinato, unicamente per spirito di servizio e non per legami con la poltrona di sindaco. Si è dichiarato pronto a dimettersi in qualsiasi momento superata la fase di valutazione del bilancio qualora le indagini divenissero sentenze o nel momento in cui cogliesse di essere d’intralcio al benessere delle città che in questo momento andrebbe in un commissariamento che bloccherebbe tutti i fondi in arrivo.
Non è mancato da parte sua un chiaro riferimento alla campagna elettorale e il suo affermare che se solo avesse immagino un tale evolversi delle cose si sarebbe guardato bene dall’accettare un incarico che lo allontana dai suoi interessi principali e che svolge per il bene della città che ama.
A Bonventre è seguito l’intervento, pacato e riflessivo, del consigliere di opposizione Ruisi il quale ha smorzato i toni forti delle scorse settimane ribadendo che il movimento che rappresenta è ben lontano dal voler screditare la persona di Sebastiano Bonventre. Ciò che la maggior parte di abc contesta è il sistema politico e il metodo che lo hanno portato a divenire sindaco. Al consiglio Ruisi pone delle riflessioni precise: fare chiarezza sui due filoni d’indagine aperti dalla magistratura che riguardano illeciti amministrativi e indagini per voto di scambio su alcuni consiglieri comunali. Al sindaco invece pone due domande ben precise: cosa lo ha portato a dimettersi e poi ritrattare e perchè se tutto andava a gonfie vele ha deciso di cambiare 3 assessori e non uno come era previsto.
La risposta del sindaco sugli assessori è stata diretta a spiegare le motivazioni personali e la volontà di dare una spinta all’amministrazione che lo hanno portato a scegliere Trapani, Simone e Melodia. Sulle sue dimissioni ha aggiunto, come aveva già spiegato in precedenza, che si è trattato di passo indietro dovuto solo alla situazione contingente e alla volontà di preservare il bene della città garantendo che si portassero a termine questioni fondamentali come il bilancio e la progettazione.