Un gruppo di facoltosi turisti americani, tra giugno e luglio di quest’anno, vista la ghiotta opportunità, ha fatto organizzare da una agenzia israeliana, per € 5.000, escluso il catering, due cene nel piazzale antistante il tempio di Segesta. A denunciare il tutto è stata la Deputata 5 Stelle Chiara Di Benedetto, facente parte della commissione Cultura, Istruzione e Ricerca. La Deputata ha depositato una interrogazione in commissione per chiedere al governo di riferire sull’accaduto. “I responsabili – afferma Di Benedetto – hanno dichiarato che si tratta di una prassi e che l’art. 106 del Codice dei Beni Culturali consente l’affitto a privati di beni artistici. Ma considerare una cena ultra-esclusiva compatibile con la destinazione d’uso e con il carattere storico-artistico del bene medesimo (così come prescrive lo stesso art. 106, c. 2 bis ndr.) è quanto meno una forzatura poco credibile. Faremo in modo che emergano le responsabilità e si prendano i necessari provvedimenti per evitare che si ripeta uno scempio del genere”.