ALCAMO. Soldi in cambio di voti, assunzioni promesse e garantite all’Aimeri, addirittura pacchi del banco alimentare messi a disposizione. E’ uno spaccato incredibile quello che fuoriesce dalle intercettazioni che la Procura di Trapani ha avviato dopo l’attentato subito alcuni mesi addietro dal senatore del Pd Nino Papania. Gli autori dell’attentato sono oggi soggetti ad una richiesta di rinvio a giudizio: si tratta di sette persone, Antonino Mistretta di 39 anni, Enzo Amato di 38, Francesco Domingo di 30, Leonardo e Giuseppe De Blasi, padre e figlio di 61 e 26 anni, Giovanni Renda di 43 anni e Leonardo Vicari di 42; i primi tre sono anche chiamati a rispondere dell’attentato incendiario alla segreteria politica del parlamentare avvenuto ad Alcamo nel febbraio del 2012. Nei giorni scorsi, uno di loro, Domingo, avrebbe confessato di aver commesso l’atto incendiario perche’ disperato, precisando di aver agito da solo e di aver voluto dare un segnale alla politica ritenuta responsabile della crisi. Ma ci sono altri tre filoni d’indagine aperti dalla procura sul versante alcamese. Uno riguarda un presunto voto di scambio alle amministrative del 2012 e sarebbe scaturito proprio dall’inchiesta che vede Papania parte offesa, ma in questa indagine il senatore Papania è stato iscritto nel registro degli indagati. Da alcune intercettazioni emergerebbe che i presunti estorsori dell’ex senatore sarebbero stati invitati a votare per l’attuale sindaco di Alcamo Sebastiano Bonventre (Pd) in cambio di posti di lavoro all’Aimeri. L’inchiesta, che e’ in uno stato avanzato, vede indagati diversi soggetti, ma non il primo cittadino che nelle scorse settimane aveva annunciato, salvo poi revocarle, le proprie dimissioni. Altri due tronconi d’inchiesta riguardano invece reati contro la pubblica amministrazione. In particolare, uno vede coinvolto l’ex sindaco di Alcamo ed ex presidente dell’Anci Sicilia Giacomo Scala, chiamato a rispondere di abuso di ufficio e concorso in peculato per un appalto affidato dalla sua giunta per il servizio di rimozione, blocco e custodia dei veicoli in sosta vietata. Per gli stessi reati altre quattro persone sono state raggiunte nei mesi scorsi da un avviso di garanzia, tra cui il dirigente comunale e architetto Gaspare Fundaro’.Altre due indagini riguarderebbero invece l’ex capogruppo del Pd Antonio Fundarò, che si è dimesso da capogruppo ma è rimasto consigliere comunale, un soggetto che risulta già con diversi precedenti per furto, molesti e atti osceni, ha patteggiato una condanna per truffa, ma su di lui vi sarebbero altre due indagini. In sostanza il malaffare che per decenni sotto la cortina di una finta legalità è cresciuto a dismisura.
Ma un quadro eclatante di quello che è successo viene fuori da una serie di intercettazioni. Eccole.
Giuseppe: Minchia ieri mi sono innervosito neanche sono venuto di pomeriggio …. quel cazzo di AIMERI….AIMERI quattro persone …
Leonardo : Cosa ?
Giuseppe: Là come avete detto… “sono entrate quattro persone ” ?
Leonardo : Se… INC…
Giuseppe: Io sono sfasato “non ci vengo più !”
Leonardo : Con Manuele …apposta lo abbiamo fatto …(bestemmia)
Giuseppe: Io che ne sapevo che questo bordello non era vero ? Io me ne sono andato a casa … ” non ci vengo …andateci voi …INC…”
Leonardo : Allora non hai capito abbiamo fatto sfasare a Manuele…
Giuseppe: No l’ho capito…INC…
Leonardo : Per fare andare a suo padre là… hai capito ?
Giuseppe: Lo prende per scemo !
Leonardo : Eh… “Ma che minchia dici!!!”
Giuseppe: (risata)
Leonardo : Giovanni se ne deve andare all’AIMERI ….
Giuseppe: Eh ho capito…
Leonardo : Minchia quelli entrano e tu ….che sei vicino…
Giuseppe: All’assessore…
Leonardo : …all’assessore …
Giuseppe: Non entri…
Leonardo : … non entri ? Testa di minchia !!!! (risata)
Giuseppe: (risata)
Leonardo : “ora telefono a mio padre e vediamo !!!”, quelli dell’AIMERI gli dicevano la stessa cosa !!!
Giuseppe: E lo prendevano per il culo ! (risata)Minchia io ieri ho sfasato …(bestemmia) !!! Sono entrati quattro …INC…
Leonardo : …INC… il bordello succede ! Che minchia dici ! …
Giuseppe: Pure ad Alcamo !!!
Leonardo : (bestemmia) !!! Vero…vero…
Giuseppe: Minchia ma questo vero dice …?
Leonardo : ..no bombe carta ….bomba atomica …INC…
Giuseppe: Che ti vuoi accontentare della cento euro ? Che minchia me ne frega della cento euro !!!
Leonardo : No cento euro ….?
Giuseppe: Che minchia me ne frega ….! Le cento euro se ne vanno , il lavoro resta….!!!
Leonardo : Ci deve dare i posti….altrimenti succede bordello…no la bomba carta….la bomba atomica ci metto!
Giuseppe: Che cazzo mene frega di Emanuele Butera a me ….INC… !
Leonardo : No che gli fanno saltare il pilastro del portone…qua la casa gli faccio saltare!
Giuseppe: (risata)
Leonardo : Lo faccio entrare in coma !
Giuseppe: (risata)Ora…inc..a fine Marzo mi ha detto!..
Leonardo : ..inc…
Giuseppe: Altri dieci giorni !… poi vediamo cosa deve dire !….poi ti dice “A fine Aprile” … ” Come finiscono le votazioni…”
Leonardo : (bestemmia)
Giuseppe: Dopo le votazioni Nanà…
Leonardo: …minchia di nuovo incominciamo …?
Giuseppe: Poi dice “Dopo le votazioni…”
Leonardo : ..questa minchia!….un bordello di danno…
Giuseppe: dice andare ad appendere le carte…. cose
Leonardo : gli dico “Dammi mille euro al mese ! “….glielo dico!
Giuseppe: E la chiudiamo qua !…”mi dai da vivere tu e ci sbrighiamo !”
Leonardo : quello mi fa duecento euro al giorno di danno!
Giuseppe: minchia!
Leonardo : glielo dico io…che minchia me ne frega!….quando entro non me ne dai più…così la fretta ce l’ha lui!
Giuseppe: E’ normale!…come faceva Peppe Spadone!….Peppe Spadone non faceva così!….ogni giorno quello ci andava!
Leonardo : Eh, ora ci vado tutti i giorni appena lui mi dice……
Giuseppe: Gli ha dato un posto…a non fare un cazzo a Peppe Spadone !
In auto si discuteva della “caccia” ai voti per le amministrative, in questo caso a parlare erano i De Blasi, padre e figlio e Leonardo Vicari, quest’ultimo discute animatamente a proposito di Gaspare Mulè (omonimo del candidato consigliere ) in quanto fino ad oggi “gli ha riempito la macchina sempre di alimenti del banco alimentare”. Poi proseguendo dicendo che tra loro e Giovanni Renda riusciranno a portare circa cinquanta voti.
VICARI Leonardo: tu qualche amico che ti può inserire non c’è l’hai, Peppe?…
DE BLASI Giuseppe: io ce l’ho Nanà …
VICARI Leonardo: vedi che ha questo dobbiamo aiutare, Peppe …lascialo stare a tuo padrino, la testa della minchia …
DE BLASI Leonardo: si! a tuo padrino? … perciò perdo tempo con tuo padrino …
VICARI Leonardo: quello ti da a mangiare Peppe …
DE BLASI Giuseppe: lo so, lo so …
DE BLASI Leonardo: io sempre glielo dico …
VICARI Leonardo: perché noi dobbiamo fare il loro gioco, poi noi facciamo il nostro gioco …
DE BLASI Leonardo: esatto … giusto …a noi altri Bonino interessa …
VICARI Leonardo: poi appena lui ci rompe la minchia …
DE BLASI Giuseppe: io lo dò a Bonino, Nanà … poi non sia mai … inc … il senatore poi
VICARI Leonardo: minchia non ci siamo capiti … appena lui a giugno …non … ci scassiamo tutte cose …
DE BLASI Leonardo: Nanà, io non gliel’ho detto a Bonino … no per te Bonino ma a me il senatore … inc …
VICARI Leonardo: ma perché, io non gliel’ho detto …
DE BLASI Giuseppe: …inc… per lui …
VICARI Leonardo: lo sa Nardino …
DE BLASI Leonardo: perché se il senatore mi diceva no, io non ti votavo… meglio parlare chiaro
VICARI Leonardo: minchia non ci siamo capiti, tutti lo sanno Nardino …
DE BLASI Leonardo: è giusto? …
VICARI Leonardo: poco fa a me a telefonato …
DE BLASI Leonardo: se tu saresti eletto …inc … no per te …
VICARI Leonardo: poco fa mi ha telefonato Daidone … piangendo …per favore aiutami …gli ho detto: Daidone non può essere bestemmia, non può essere …
DE BLASI Leonardo: ora tradisco a Papania …
DE BLASI Giuseppe: la minchia …
DE BLASI Leonardo: che minchia dici …
VICARI Leonardo: quello da magiare ci da …
DE BLASI Leonardo: che minchia dici, tradisco a Papania …
DE BLASI Giuseppe: il lavoro …
VICARI Leonardo: ora però, se a Giugno non sistema a te ed a mio figlio …
DE BLASI Leonardo: quello mio fratello è …
VICARI Leonardo: succede … no …inc … un fuoco d’artificio …
DE BLASI Leonardo: nooo, io faccio il mio dovere…
VICARI Leonardo: minchia … e poi può chiamare chi minchia vuole…
DE BLASI Leonardo: poi si che possiamo parlare …
VICARI Leonardo: “io u culo mi staiu spanannu”…
DE BLASI Leonardo: poi si che possiamo parlare …
VICARI Leonardo: che minchia dici …è logico … poi il pugno lo posso dare …
DE BLASI Leonardo: eh …ora domani vado a prendere la scheda di Giuseppe, mi segno quella di Giuseppe, mi segno quella di mia moglie …
VICARI Leonardo: lascialo stare a tuo padrino …
DE BLASI Leonardo: quella di mia figlia, quella di mio genero …
DE BLASI Giuseppe: quello non viene eletto …
VICARI Leonardo: perché tuo padrino pensa per suo figlio …
DE BLASI Leonardo: è logico, che pensa per noi? …
DE BLASI Giuseppe: sale, lui c’è li ha i voti Nanà …
VICARI Leonardo: se sale buono per lui …
DE BLASI Giuseppe: li ha i voti …
VICARI Leonardo: speriamo …
DE BLASI Giuseppe: c’è li ha Nanà, se ti dico che li ha …li ha …
Continuano a parlare del padrino di Giuseppe e sulle possibilità che lo stesso possa essere eletto. Continuano con argomenti relativi alle elezioni e sulle persone che possono contattare per racimolare qualche altro voto.
DE BLASI Leonardo: di Palazzolo … da soli li prendiamo lo stesso questi di Palazzolo …
DE BLASI Giuseppe: si, ci andiamo a casa e lo andiamo a trovare …
VICARI Leonardo: e tu prendi quelli di Palazzolo, gli dici: Palazzolo, portandomi i voti, te ne debbo dare duecentocinquanta, te ne do trecento sicuri come la morte … ci possiamo prendere questo impegno Nardino …
DE BLASI Leonardo: certo …
VICARI Leonardo: possiamo prenderci questo impegno …ci andiamo tutti e due e ci facciamo dare i soldi per questo ragazzo …
DE BLASI Leonardo: ci facciamo dare i soldi da Papania … Papania …inc …(intera frase) …
DE BLASI Giuseppe: parla con questo scemo … lì è lo scemo … appoggiato al palo …
VICARI Leonardo: e qua c’è pure il suo amico …
DE BLASI Giuseppe: Bonino che fa, se ne sta andando? …
VICARI Leonardo: questo pazzo è …
CONTINUA.