Burney, artista fiorentino (ma sposato con una mazarese), per la Chiesa di San Vito a Mare di Mazara del Vallo ,in meno di tre mesi, ha creato un dipinto misura 2,50×1,50 metri e raffigura la scena della fuga da Mazara del Vallo di San Vito, insieme a Crescenza e Modesto. La tela sarà inaugurata domani alle ore 18 presso la chiesa di San Vito a mare a Mazara del Vallo. Sempre dello stesso autore bisogna ricordare che qualche anno fa realizzò una tela che raffigura Papa Giovanni Paolo II, in memoria della sua visita a Mazara del Vallo nel 1993. Alla cerimonia d’inaugurazione saranno presenti, oltre l’autore, Don Edoardo Bonacasa e il Vescovo Monsignor Domenico Mogavero.
Storia: “La piccola chiesa sorge nel luogo dove, secondo la tradizione, il Santo s’imbarcò per sfuggire le ire del padre. L’attuale chiesa è stata ricostruita nel 1776 per opera del Vescovo Ugone Papè con il contributo del popolo e della confraternita della nobiltà, ma l’antica, di cui fa menzione l’Adria nel 1515, è d’attribuirsi all’età normanna, quando, cacciati i saraceni e ricostruita la Chiesa cristiana nell’Isola, riemerse con tutta la sua forza in sentimento religioso della città di Mazara, dove sorsero subito chiese, conventi e monasteri. Proprio in questa chiesa, fino al 1780, venne venerata una vetusta e prodigiosa statua del Santo scolpita in legno che l’abbadessa donna Vincenza Gioachina Sicomo chiese e ottenne di rivestire d’argento e situare nella chiesa del monastero di San Michele con il patto di non negarla al popolo nella festività della traslazione e nei casi di pubblica calamità. In sostituzione donò alla chiesa una statua marmorea, opera dello scultore Filippo Pennino”.