ALCAMO. A seguito della querela di Mister P. nei confronti di Rino Giacalone e Marcello Contento, arriva la solidarietà del circolo Big Bang di Alcamo attraverso una nota stampa. Ecco il comunicato.
Il Circolo Big Bang di Alcamo esprime unanime e convinta solidarietà a Rino Giacalone e Marcello Contento, rispettivamente direttore della testata e cronista di Alqamah.it , querelati dall’ex. Sen. Papania, solo per aver ritenuto loro preciso dovere quello di tutelare il diritto dei cittadini di essere informati.
Purtroppo, la pratica di ricorrere alle querele contro giornali e giornalisti è ormai molto comune per i Potenti, politici e non o semplicemente ex, e spesso si inquadra come un evidente tentativo di impugnare l’arma legalistica con uno scopo apertamente intimidatorio contro la stampa libera.
Siamo convinti, al contrario, che la libera informazione, anche quella più piccola (anzi forse maggiormente questa) vada tutelata e incoraggiata, poiché spesso è l’unica, quando è onesta e coraggiosa, che può leggere bene fatti e personaggi del proprio territorio.
Non condividiamo e anzi deploriamo qualsiasi comportamento pretestuosamente legalistico perché riteniamo sempre e comunque più giusto il confronto pubblico, in cui fatti e ragioni siano espressi, attraverso la voce dei protagonisti e le domande dei giornalisti, assicurando alla fine una corretta informazione a tutti i cittadini che devono sapere per capire e giudicare. Armi diverse da quelle del confronto pubblico, si rivelano quasi sempre armi improprie che spesso celano, dietro al legittimo diritto all’ autodifesa, una prepotenza o una volontà di non evidenziare particolari, magari solo scomodi o fastidiosi, ma che tuttavia sono sempre elementi che completano il formarsi dell’opinione pubblica.
Quando si ricoprono o si sono ricoperte funzioni pubbliche, c’è una tassa obbligatoria da pagare e questa tassa si chiama trasparenza.
Per coloro che invece non rispettano la libertà di informazione e ostacolano la trasparenza e il diritto a essere informati, utilizzando lo scudo e la scure delle querele, per noi si chiudono tutti gli spazi di corretto confronto civile non solo giornalistico ma, ineluttabilmente, anche politico.