Circa otto mesi fa il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, aveva annunciato lo scioglimento delle province e la costituzione dei nuovi consorzi che prenderanno il loro posto. Dopo la nomina, da parte di Crocetta, della maggior parte dei commissari straordinari per la gestione della Province, per la durata di questa fase transitoria, sembra che ancora non ci siano le idee chiare su come affrontare il vuoto amministrativo e politico che si è creato.
Sebbene l’intento sia quello di risparmiare sulla spesa pubblica, il rischio reale è che ciò non accada. Si aggiungano anche i disagi che questa fase transitoria sta generando alle imprese e ai cittadini. Gli aeroporti siciliani, ad esempio, sono aziende partecipate dalle ex-Province che oggi sono a serio rischio finanziario, che potrebbero generare un’enorme perdita economica, specie nel comparto turistico. Altri disagi sono stati registrati nelle scuole siciliane, di competenza delle Province, nei poli universitari, nelle condizioni delle strade provinciali e nelle tante aziende partecipate di ogni provincia. Situazione difficile che avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2103 con il nuovo assetto proposto dalla Regione e la nascita dei liberi consorzi.
Le perplessità sulla vicenda aumentano. Qualche giorno fa alcuni esponenti del Governo regionale, tra cui l’Assessore Patrizia Valenti, avevano dichiarato la possibilità di prorogare il mandato dei commissari straordinari per un certo periodo di tempo, in considerazione che la prossima settimana verranno trasferiti nelle commissioni all’Ars i due ddl approvati dalla giunta Crocetta. La successiva approvazione della legge, da parte dell’Ars, presumibilmente entro la fine di dicembre, comporta la possibilità di costituire i nuovi consorzi entro novanta giorni dalla sua approvazione, facendo slittare tutto a marzo del 2014. In molti sono i deputati che si chiedono perché questi testi sulla nascita dei consorzi non sono arrivati per tempo nelle commissioni e, se ci sia un reale progetto da parte del Presidente Crocetta.
Tra i più critici il deputato Nello Musumeci che ha presentato un disegno di legge sullo stop alla riforma delle province e il ritorno al voto nella prossima primavera. Ad aggravare la situazione c’è la possibilità che le nove province vengano sostituiti da numerosi consorzi, con il rischio di una maggiore spesa pubblica.
Un partita non facile per il governatore Rosario Crocetta che oltre ai proclami fatti in questi mesi, dovrà avere la capacità di trovare delle soluzioni immediate su una questione che potrebbe mettere a serio rischio la tenuta del suo governo.