I deputati Fava e Palazzotto hanno indirizzato una interrogazione al ministro dell’interno e a quello dell’economia e delle finanze.
La questione su cui chiedono risposta scritta riguarda la banca di credito cooperativo “sen. Grammatico”. Ma prima di arrivare all’interrogazione occorre una premessa: nelle scorse settimane a Filippo Coppola sono stati sequestrati 8 immobili e 32 terreni agricoli, un’impresa agricola, 22 conti correnti, libretti bancari e postali e buoni fruttiferi. Coppola era stato già condannato nel 2002 per associazione a delinquere e sembra abbastanza certo che sia uno degli uomini di spicco della famiglia di Paceco, provati anche i rapporti con Matteo Messina Denaro, al quale Coppola ha offerto più volte ospitalità.
Da quanto emerso dalle indagini sembra provato che Coppola negli anni abbia usufruito di numerosi prestiti e mutui bancari per almeno mezzo milione di euro, per lo più concessi dalla banca di credito cooperativo “Senatore Pietro Grammatico” di Paceco.
Considerato che i legami di Coppola e cosa nostra risalgono agli anni 70 e il primo arresto risale al 1996 la domanda è adesso sull’istituto di credito: com’è possibile che esso abbia continuato ad erogare prestiti e concedere mutui ad un pregiudicato? Cosa intendono fare i ministri interpellati in merito?