PADOVA. Caterina ha 25 anni e 4 malattie genetiche rare che la costringono a vivere attaccata alle macchine e ai farmaci. Vive a Padova e studia veterinaria e nella sua vita ha avuto tanti animali in casa proprio perchè li ama molto. Qualche giorno fa si era schierata a favore della sperimentazione animale, spiegando che se non fosse per quella lei stessa sarebbe morta a 9 anni.
La sua presa di posizione non ha tardato a fare il giro del web e a scatenare una quantità di polemiche e minacce. Qualcuno le ha dato dell’egoista, qualcun’altro non si è limitato e le ha risposto che sarebbe stato meglio che fosse morta a 9 anni, una ragazza le ha detto che ha più valore il suo pesce rosso che la vita di Caterina.
A Caterina Simonsen, che vive e studia in casa e si reca all’università solo per sostenere gli esami, sono arrivati molti auguri di morte ma anche molti “mi piace” e tantissime condivisioni.
Consapevole di quel che significano per lei i farmaci, ha deciso di andare avanti; le minacce e i messaggi di morte sono stati consegnati alla polizia postale e lei ha scritto al Partito Animalista Europeo e alla Lega Antivivisezione per spiegare le sue ragioni e invitarli a prendere una posizione chiara di fronte a tale vicenda.
Caterina in un video ha spiegato quale tipo di vita conduce e quanta ipocrisia vi sia in chi si nasconde dietro un dito e poi non sa neanche che i farmaci che usa per sè e per i figli sono frutto di sperimentazione a loro volta.
La vicenda ha sollevato un caso a livello nazionale che ha riacceso un dibattito antico tra quanti sono a favore dei test e quanti invece si oppongono. Come in tutti gli estremismi pare che dalle posizioni di fanatismo, dell’una e dell’altra parte, non venga fuori mai nulla di buono.