Non sembra finire la bufera sulla gestione dei fondi destinati alla politica. Nell’inchiesta sulle spese pazze all’Ars, tra i 97 esponenti politici coinvolti, sono finiti sotto inchiesta tutti parlamentari trapanesi della precedente legislatura, alcuni di essi attualmente in carica al parlamento regionale siciliano. Nel mirino degli investigatori ci sono i fondi destinati ai gruppi parlamentari, di cui circa il 50% sarebbero da considerarsi illegittimi. Tutti i 97 politici legati alla precedente legislatura sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo.
Ecco gli otto parlamentari ed ex-parlamentari trapanesi coinvolti nelle indagini:
Baldassare Gucciardi: attualmente deputato all’Ars e capogruppo del PD a cui verrebbero contestati 1.365 euro.
Paolo Ruggirello: ad oggi parlamentare all’Ars il quale ha ricevuto un avviso di garanzia in quanto ex capogruppo e responsabile del gruppo parlamentare MPS alla scorsa legislatura.
Giulia Adamo: attualmente Sindaco di Marsala, la quale ha ricevuto un avviso di garanzia. Fino al 2012 ricopriva il ruolo di capogruppo nell’UDC.
Toni Scilla: eletto parlamentare alle scorsa legislatura nel PDL, poi approdato in Grande SUD, attualmente tra gli esponenti più attivi di Forza Italia in provincia di Trapani. La cifra a lui contestata è di 5.810,66 euro.
Pio Lo Giudice: ex presidente dell’ordine dei medici in provincia di Trapani, eletto nella scorsa legislatura con l’UDC e poi transitato nel gruppo alleati per la Sicilia, dovrà rispondere di 5.810,66 euro.
Camillo Oddo: parlamentare del PD fino al 2012. Dovrà giustificare 2.500 euro.
Massimo Ferrara: ex Sindaco di Alcamo e parlamentare PD durante la scorsa legislatura.
Livio Marrocco: eletto deputato regionale nel 2008 nelle liste del PDL e successivamente traghetto in FLI. Anche lui ex-capogruppo del gruppo parlamentare siciliano di FLI.
In questi giorni molti parlamentari si dovranno presentare in Procura a Palermo per fornire le proprie spiegazioni sulla vicenda. Comunque andrà a finire il caso “gestione fondi partiti siciliani”, l’esigenza di una maggiore trasparenza sarà la scelta obbligata per il futuro.