ALCAMO- Sono trascorsi trentotto anni dalla strage della casermetta di Alcamo Marina, in cui persero la vita i due Carabinieri Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo. L’alba del 27 Gennaio 1976 fu avvolta nel silenzio e nel gelo all’ interno della piccola casermetta. Era lì che si erano spenti i cuori
pulsanti di due giovani e, tra quelle mura, restava solo il silenzio soffocato dallo sgomento. Sebbene siano passati tanti anni da allora, il ricordo di quei due ragazzi è tenuto ancora vivo e presente nella memoria collettiva.
Ieri, durante la commemorazione, erano tutti lì a tenere vivo il loro ricordo: familiari delle vittime, Libera, forze dell’ordine, istituzioni, e altre associazioni. Nessuno ha voluto sprecare il sacrificio di questi due figli, del nostro paese, caduti per mano criminale. “Fare memoria, costituisce la base del nostro impegno affinché si possa costruire una società più giusta, e quindi la sconfitta definitiva delle mafie – commentano i volontari di Libera”. Decise anche le parole del Colonnello dei Carabinieri, Fernando Nazzaro: “le forze dell’ordine non abbandoneranno mai i propri figli migliori“.
Nessuno li dimenticherà mai, questo è certo. Ma a distanza di trentotto anni non si conosce ancora la verità sulla vicenda e nessuna giustizia è stata fatta. Un altro mistero italiano che dovrà vedere una risoluzione, prima a poi, affinché la loro morte possa trovare finalmente pace.