Due storie, un’ unica trama.

PALERMO. Qualche giorno fa l’omicidio di Davide Romano, mafioso di borgo vecchio trovato morto, con mani e piedi legati, dentro il bagagliaio di una vettura. Lunedì sera la polizia arresta,  sempre a Palermo, Nicolò Pecoraro, originario di Favara. Gli agenti lo hanno bloccato nella sua abitazione, sita in Corso dei Mille, armato di una pistola calibro 7, 65 e pronto ad un agguato. Nello stesso condominio di Pecoraro abitava Giuseppe Ruggeri, arrestato tempo fa in seguito ad un inchiesta su narcotrafficanti che aveva portato all’arresto, tra gli altri, di Romano.
Ora gli inquirenti pensano che vi sia un collegamento tra le due vicende e tra le ipotesi vi è quella che Ruggeri e Romano abbiano commesso qualcosa che Cosa Nostra non ha gradito. Alla scarcerazione di Romano, infatti, potrebbero aver deciso di farlo fuori e con lui uccidere anche Ruggeri. Oppure, molto più probabilmente, Pecoraro, amico carissimo della famiglia Romano, avendo appreso la notizia della morte si sia messo in moto per vendicarla. Ruggeri, inoltre, è genero di Salvatore Lauricella, latitante della Kalsa, esperto di estorsioni che probabilmente è in grado di mantenere gli equilibri tra i quartieri di Palermo retti da diversi mandamenti. L’auto in cui è stato trovato Romano si trova proprio a metà tra due diversi mandamenti, la Kalsa e Pagliarelli, ed è strano che l’omicidio sia stato commesso senza il consenso dei più accreditati. Gli inquirenti cercano di ricostruire la vicenda e di far quadrare tutti i tasselli, in attesa di avere maggiori informazioni magari dallo stesso Pecoraro.
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Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.