Un classico del mito e delle più moderne fiabe. All’inizio della storia al protagonista viene lanciata una maledizione che segnerà il suo destino futuro, da lì buona parte della storia si svolge proprio sotto quella maledizione che sembra l’unica strada possibile per il dipanarsi della storia, a meno che…
…a meno che, e ciò accade anche in tempi più moderni, il protagonista stesso non decida di smettere di credere al fato e non cominci a comportarsi affinchè sia egli stesso a scrivere il proprio futuro.
La profezia che si autoadempie spesso viene ricordata per una sola delle facce della medaglia: quella negativa. Molto spesso la credenza di qualcosa che andrà male, fosse esso evento di vita quotidiana o qualsiasi altra faccenda, farà si che effettivamente quell’evento volga per il peggio. Merton (1971) aveva definito questo processo proprio profezia che si autoadempie poichè una previsione, in qualsiasi senso volga, influenza il risultato. Ma spesso si dimentica proprio il particolare che le profezie si autoadempiono anche nel verso opposto e prevedere per sè qualcosa di positivo, crederci e lavorare affinchè questo accada funziona davvero come grande catalizzatore di risorse ed energia che concorreranno per la realizzazione di ciò che si desidera.
Pensare ad un futuro nero e cupo, prendendo a prestito le questioni socioeconomiche, probabilmente è un ottimo modo per disimpegnarsi e deresponsabilizzarsi dal ruolo attivo che ciascuno dovrebbe avere nella propria vita. D’altro canto progettare tenendo conto delle proprie risorse e possibilità, e con esso guardare al futuro e ai risultati che si possono ottenere, è un ottimo modo per centrare su di sè la responsabilità di essere protagonista di una vita che va avanti anche grazie agli slanci che provengono dai desideri e dai sogni sul futuro.
Dunque considerare vera una convinzione genera una serie di comportamenti in linea con quella convinzione, ma se sugli imprevisti o sugli incidenti di percorso non abbiamo potere di previsione sui nostri desideri possiamo far molto per orientarli verso ciò che riteniamo essere veramente buono e soddisfacente per noi.