TRAPANI. Ancora una dura replica del deputato regionale Girolamo Fazio al Senatore Antonino D’Alì, in merito alla crisi politica che da mesi attanaglia la città.
«Giusto per fare ancora una volta chiarezza– si legge nelle dichiarazioni del parlamentare – alla scadenza del mio mandato ho accolto l’invito di tante persone a valutare un possibile candidato a sindaco. Il mio unico interesse era quello di garantire la continuità con l’impostazione ed i progetti portati avanti in dieci anni dalla mia amministrazione, in un momento che ritenevo fosse delicatissimo per lo sviluppo della città. Sono state valutate diverse ipotesi, come si ricorderà; sono stati contattati anche alcune persone, che si riteneva potessero garantire quella continuità amministrativa fortemente auspicata, che però, per motivi assolutamente personali hanno deciso di non assumere un impegno sicuramente gravoso. Il generale Damiano diede la propria disponibilità, assicurando, come scrisse nel suo programma, il suo impegno per garantire la continuità del nostro progetto di sviluppo del territorio. Gli diedi fiducia, perché il fatto che avesse servito lo Stato per 40 anni mi dava sufficienti garanzie sulla sua onestà, e perché ribadì e mise per iscritto il suo impegno a proseguire il percorso avviato dalla mia amministrazione. All’indomani dell’elezione però il generale decise di tradire coloro che lo avevano votato, perché interessati non a lui ma alla continuità con la precedente amministrazione, me compreso, ed ha stretto una solida alleanza con il sen. D’Ali, che già in campagna elettorale aveva lavorato in questo senso».
Dure le accuse nei confronti all’ex compagno di partito D’Alì che, insieme all’attuale Sindaco Damiano, avrebbero messo in atto dei “giochi politici”, come li definisce lo stessso Fazio, a sua insaputa.
«Avrei dovuto percepire – prosegue Fazio – già allora alcuni segnali ma, fino all’ultimo giorno del mio mandato, ho fatto il sindaco e probabilmente mi sono sfuggiti alcuni “giochi” politici che il sen. d’Alì e il generale Damiano hanno messo in atto a mia insaputa, visto che raramente partecipavo a riunioni “politiche”. Dopo le elezioni, dinanzi al comportamento del generale, che aveva deciso di distruggere quanto fatto dalla mia amministrazione, temendo, come lui stesso disse, di essere offuscato dalla mia presenza, ho preso le distanze, perché un tradimento del genere, non nei miei confronti ma nei confronti di quanti avevano votato non lui ma la continuità, era inaccettabile. Mi fa semplicemente sorridere, se non fosse che è la città a pagarne ancora una volta le conseguenze, la presa di posizione odierna del Sen. d’Alì che prende le distanze dal Generale, dopo che, per mero calcolo, lo ha sostenuto. Gli chiederei: come mai questa folgorazione sulla via di Damasco? È forse vittima di un ricatto politico di quelli che finora sono stati suoi alleati ed ora minacciano la mozione di sfiducia che travolgerebbe anche lui? O è solo una presa di posizione di facciata, per tranquillizzare quegli stessi soggetti? Dubbio legittimo questo, visto che ad oggi assessore e “sottogoverni” di riferimento del senatore sono ancora al loro posto».
«Da parte mia – conclude l’onorevole – starò a vedere, con sofferenza per le conseguenze che subisce la città, l’esito di questo indecoroso spettacolo e ribadisco la presentazione della mozione di sfiducia al sindaco, auspicando che si ponga fine ad una amministrazione che in meno di due anni è riuscita con la sua inettitudine e arroganza a distruggere un lavoro di dieci anni».