PALERMO – Il Presidente della Regione non ci sta a mettersi da parte. A seguito delle vicende giudiziarie che lo coinvolgono, sembra poter scricchiolare l’appoggio politico del PD e di FLI alla maggioranza che lo sostiene. Eppure il Presidente sembra non intimorirsi di un possibile altolà del PD e rilancia: ‘‘Non intendo stare a vivacchiare, se non ci sono le condizioni per governare. Escludo un cambio di maggioranza e non mi dimetto, ma non mi sento abbarbicato o appiccicato alla poltrona. Se non ci sono le condizioni si torna a verificare come stanno le cose con il corpo elettorale”. Dalla sue parole sembra chiara la possibilità delle sue dimissioni e di un ritorno al voto in Sicilia con una sua probabile ricandidatura. Eppure da qualche mese Lombardo, durante i suoi comizi, parlava di un rinnovamento e di una sua certa uscita di scena dopo la legislatura. Il governatore in questi anni ha stravolto lo scenario politico e sociale siciliano: chi lo accusa di essere vicino alla mafia e chi sostiene che si ci sia messo di traverso, chi sostiene che sia legato ad un doppio filo con il governo nazionale e chi pensa che sia amico delle forze politiche antiberlusconiane, chi pensa che uscirà presto dallo scenario politico e chi sostiene che sentiremo ancora parlare di Raffaele Lombardo nei prossimi anni. La sua condizione politica sembra frutto di mirabile illusionismo di un ottimo prestigiatore, ma quel che è certo è la sua capacità di mettersi contro tutti e poi, qualche tempo dopo, diventare amico di tutti.