Il parlamentare regionale dell’UDC, Mimmo Turano, pone l’attenzione sull’andamento anomalo del prezzo di mercato del vino e chiede alle istituzioni e alla politica di intervenire con urgenza. Secondo l’onorevole Turano, “c’è un andamento anomalo del prezzo di mercato del vino che va tenuto sotto controllo e che richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni. Gli operatori del settore hanno lanciato l’allarme e la politica è chiamata a fare la sua parte per consentire uno sviluppo organico e soprattutto, nel rispetto delle regole, di un settore produttivo che è un punto fondamentale per lo sviluppo del territorio trapanese“.
Numeri alla mano, quello che non convince è il vertiginoso calo del prezzo del vino senza che ci sia stato un reale aumento della produzione. Secondo Turano c’è il serio rischio della presenza di un “cartello” che abbia drogato l’andamento del mercato. “E’ stato registrato – dichiara l’onorevole Turano – un decremento del 70% del prezzo che non ha alcun riscontro negli indicatori economici e produttivi che lo compongono. Nel 2013 il prezzo del vino era di 5 euro ad ettogrado. Ora è soltanto di 2 euro. Il mercato nazionale ed internazionale non è debole e non presenta criticità tali da imporre una riduzione così drastica. Non c’è un surplus di produzione. Ed allora deve necessariamente esserci altro. C’è un prezzo che non corrisponde alle condizioni del prodotto e delle dinamiche economiche che lo accompagnano. Gli stessi operatori hanno indicato il percorso da seguire nelle verifiche da fare sul campo. C’è il rischio concreto che vi sia un cartello non istituzionale che intende mettere in discussione il prezzo di mercato, assoggettandolo ad interessi di parte che nulla hanno a che fare con la valorizzazione del vino“.
Dunque il vino siciliano risulterebbe come svenduto, sebbene il contesto europeo lo riconosca come uno tra i più pregiati. Tra le problematiche del prezzo del vino c’è anche quella legata ai vini provenienti da altri paesi e commercializzati come vini siciliani. “Non possiamo consentire – prosegue il parlamentare alcamese – che ciò avvenga perché ci sono in gioco posti di lavoro e tante famiglie. I nostri produttori non chiedono favori o corsie preferenziali. Chiedono di poter lavorare tutelando il loro prodotto, che potrebbe essere mortificato anche da un eventuale presenza sul nostro territorio di vino proveniente da altri Paesi anche fuori dall’Unione Europea, “spacciandolo” come produzione del nostro territorio“.
In questo panorama diventa centrale la presenza della Provincia di Trapani che vanta una produzione di vini di alto valore. A questo proposito Turano continua: “Il nostro prodotto deve essere salvaguardato con azioni mirate e con un intervento politico-istituzionale che faccia chiarezza fino in fondo su ciò che sta accadendo sul mercato. C’è un contro cartello da costruire con dentro le istituzioni regionali e nazionali, con la politica e le organizzazioni di categoria per porre argine a qualsiasi iniziativa o strategia che abbia come obiettivo quello di penalizzare la produzione di vino di tante piccole aziende che sono il punto di forza della nostra tradizione e della nostra economia”.