CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Si è svolto ieri il “Trekking della Memoria” organizzato ieri dalle associazioni Libera, Castello Libero e dalla sottosezione CAI di Castellammare.
Un incontro fortemente voluto dalle associazioni per voler ricordare in maniera diversa tutti gli uomini e le donne caduti per mano mafiosa e portare il loro ricordo sulle “nostre gambe”.
Durante il percorso sosta al bene confiscato in contrada Crociferi assegnato alle associazioni Castello Libero, Agesci, Libera e associazione Antiracket di Castellammare. “Siamo ancora troppo pochi a partecipare a questo genere di manifestazioni, noi ci mettiamo la faccia, mentre molta gente non ha voluto prendere parte a questa manifestazione proprio per non schierarsi pubblicamente” ha commentato Nicolò Prosa, referente del presidio di Castellammare di Libera.
A conclusione del trekking raduno presso il bosco della “Vaccheria” dove ci sono stati alcuni interventi degli alunni delle scuole, contributi artistici e musicali, riflessioni sulla lotta alla mafia e alle mafie e la toccante testimonianza di Antonella Borsellino, figlia e sorella degli “altri” Borsellino, come spesso vengono chiamati. Giuseppe Borsellino era un imprenditore onesto che rifiutò qualsiasi tipo di compromesso o sottomissione al potere ed agli interessi mafiosi e proprio per questo venne ucciso il 17 dicembre 1992, in un piazza, dopo aver rivelato alla magistratura i nomi dei mandanti e degli esecutori dell’omicidio del figlio Paolo (ucciso il 21 aprile 1992). Le sue dichiarazioni permisero agli inquirenti di ricostruire gli intrecci tra mafia, affari e politica dell’hinterland lucchese di quel periodo.