CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Una brutta notizia per il sindaco di Castellammare Nicola Coppola che aveva deciso di non consentire i pontili tra Cala Marina e Piazza Petrolo. In prima istanza il demanio aveva definito legittime le richieste dell’amministrazione salvo poi tornare sui suoi passi e dichiarare irrevocabili alcune concessioni già rilasciate.
“Non possiamo consentire lo sfregio ambientale nella zona di cala marina e cala petrolo. E’ un fatto allarmante. Chiederemo un’audizione alla commissione regionale Ambiente, rimarcando l’opportunità della sospensione del rilascio di concessioni demaniali. Promuoverò ogni altra azione prevista dalla legge a tutela del patrimonio paesaggistico. Ho ribadito formalmente la richiesta di ritiro della concessione rilasciata. Su quelle in itinere l’amministrazione esprime la propria ferma volontà, manifestata anche con atti deliberativi della giunta e del consiglio comunale, di sospendere il rilascio di concessioni demaniali su specchio acqueo e terraferma, che creano problemi ai lavori portuali in corso ed a tutela del paesaggio attorno al castello“- ha dichiarato il sindaco.
Anche su quelle ancora in corso non può dirsi conclusa la questione poichè il demanio aspetta una formale relazione dell’amministrazione per dimostrare che c’è un contrasto con il rilascio delle concessioni. Ma Coppola è deciso a non darsi per vinto così come il presidente del consiglio comunale Bucca che dichiara: “se le argomentazioni prodotte non saranno ritenute esaustive, l’ufficio procederà all’iter istruttorio, previa comunicazione onvocando un consiglio straordinario urgente “a tutela dell’immagine di Castellammare. Non si può svendere e sfregiare l’immagine della città per 3.800 “denari” Il demanio non tiene in considerazione il parere negativo della soprintendenza e la mancanza del parere della soprintendenza del mare. Una vera contraddizione: perché per l’approvazione del progetto di messa in sicurezza del porto, il Comune ha dovuto osservare una precisa prescrizione della soprintendenza, cioè la realizzazione del molo soffolto, mentre in questa occasione il demanio ritiene di non dovere tenere conto del parere negativo della soprintendenza, espresso a tutela del paesaggio”.