Decisione annullata, quella del tribunale del Riesame di Palermo, che aveva scarcerato Aldo Roberto Licata, arrestato a dicembre dopo l’inchiesta che ha portato in carcere alcuni tra i fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro. A deciderlo è stata la Cassazione. Licata, candidato alle ultime elezioni politiche per la lista Grande Sud-Mpa, è stato accusato di voto di scambio con l’accusa di aver procurato un pacchetto di voti alla sorella, ex assessore provinciale di Trapani e candidata alla regione del 2012 con l’Mpa. La raccolta illecita di voti pare sia avvenuta con l’aiuto di Nicolò Polizzi, presunto mafioso di Campobello di Mazara.
La Cassazione ha annullato inoltre la scarcerazione di Giovanni Filardo, imprenditore trapanese, cugino del boss Matteo Messina Denaro, e della moglie Maria Barresi, arrestati nello stesso blitz e accusati di intestazione fittizia di beni. I coniugi, infatti, finirono in carcere con le figlie. Diverso, invece, il giudizio della Cassazione che, accogliendo il ricorso del pm Paolo Guido, ha annullato la scarcerazione per i due coniugi e rinviato al riesame. Per le figlie non c’è stata impugnazione della Procura.