ALCAMO. Non passa domenica che la città non si risvegli con un angolo deturpato, pieno di vomito, di bottiglie o di chissà che altro.
Non che le due cose siano strettamente collegate, perchè di certo non si può dare la colpa di tutto questo alla movida. Anche perchè parliamoci chiaro… cosa sarebbe precisamente la movida? Chi passa il suo sabato sera a distruggere o chi approfitta di qualche ora di riposo e libertà per stare insieme agli amici al centro della città a godersi le belle serate di maggio?
Troppo semplice dare colpe generiche e altrettanto facile distogliere lo sguardo dal degrado cui settimanalmente si assiste. Può darsi che i controlli non siano così fitti, può anche essere che l’amministrazione sia sorda e cieca di fronte ad alcune evidenze ma pare altrettanto lampante che la questione non è solo di degrado urbano, quando si vedono scene come queste viene da pensare che il degrado sia piuttosto sociale.
Quale piacere può dare distruggere delle piantine che decorano le transenne del corso? Atti di vandalismo di semplici giovani senza senno nè rispetto, o protesta? Verso chi e che cosa, poi? Il danno arrecato, a prescindere dalle ragioni (comunque assurde) è alla cittadinanza, a chi si sveglia la domenica mattina e deve vedere scene sempre più pietose senza capirne il perchè.
Altrettanto raccapricciante vedere che il divertimento (?!) di qualcuno si trasforma spesso in ulteriore degrado per la città. Dopo aver liberalizzato la movida nel centro storico occore forse reprimere a suon di multe i comportamenti impropri?