ALCAMO. “Il cane non è mio, Io mi prendo cura del cane!”: frase significativa, quella dell’ Assessore Cusumano che dimostra una volontà nel cambiare la cultura che contraddistingue il rapporto con il cane, o più in generale con un animale domestico. Proprio ieri si è svolto un incontro, presso la sala consiliare che, nonostante l’esigua presenza di partecipanti , ha creato un’importante occasione per parlare delle questioni relative ai cani e alle iniziative da mettere in atto in questo senso. All’incontro erano presenti le associazioni amici del cane, Lega del cane, i rapresentanti dei negozianti nel settore della cura degli animali e il Dottore Decimo, collaboratore civico.
Come spesso si dice, pochi, ma buoni! Cusumano ci ha spiegato che l’assessorato si sta muovendo in tre direzioni che prevedono la creazione di una rete di negiozianti, associazioni e liberi cittadini che hanno a cuore la salute e il benessere degli animali.
Ai negozianti Cusumano ha chiesto di fornire gratuitamente ai proprietari degli animali i sacchetti per raccogliere gli escrementi, sia al momento dell’ acquisto di mangime, sia provvedendo alla fonitura dei distributori di sacchetti che verranno installati nelle aree verdi di Alcamo. Nelle stesse aree si sta inoltre pensando di mettere una zona con della ghiaia per la stessa ragione.
La rete che si intende creare in questo ambito riguarda anche una maggiore sinergia e collaborazione per mettere in campo iniziative come “La giornata dell’adozione” che si svolgerà giorno 19 giugno, e per avviare una massiccia campagna di sensibilizzazione per la microchippatura, denominata “Quattro cani per strada”, che ha lo scopo di limitare molto il fenomeno dell’abbandono e del conseguente randagismo. A questo proposito, bisogna anche qui intervenire da un punto di vista culturale sottolineando che il randagismo non è un fenomeno da eliminare. I cani che vengono catturati, sterilizzati e microchippati. La domanda che nasce spontanea a questo proposito guarda all’esigenza di nutrire questi animali rimessi in libertà. Cusumano spiega che ad Alcamo già alcuni volontari si occupano di portare del cibo in alcuni punti precisi della città, ma parla anche di un potenziamento del servizio.
Tra le proposte più importanti e interessanti c’è certamente l’idea di istituire dei punti per la custodia degli animali. Spontaneo è il riferimento ai cani randagi alcamesi che sono stati portati presso il canile di Crotone, per cui il Comune versa ogni anni una somma onerosa finalizzata al mantenimento: “Venerdì andrò io stesso a Crotone dove mi assicurerò della quantità dei cani provenienti dal territorio e delle loro condizioni”. Non è un’impresa semplice, ma intanto l’Assessore mostra interesse per questo argomento.
La fase due del progetto prevede l’istituzione di un centro di accoglienza, di vaccinazione e microchippatura in Contrada tre Noci che possa prendersi cura dei migliori amici dell’uomo. La custodia dei cani verrà inoltre gestita da privati che potranno prendere in gestione alcuni giradini comunali, in cui verranno create delle aree per posteggio dei cani a pagamento e a benficio dei cittadini che spesso hanno bisogno di dog sitter.
A proposito di custodia l’esigenza di istituire un canile anche ad Alcamo è uno dei tanti argomenti che, di tanto in tanto, vengono ripresi dal dimenticatoio. A questo proposito Cusumano spiega: ” Ho parlato con l’Assessore Papa, che individuerà un’area, confiscata alla mafia, in cui creare un parco che sia un canile”.
Il problema culturale e di rispetto e amore per gli animali non può essere sottovalutato. Le iniziative e le idee che l’Assessore ha intenzione di mettere in campo sono degne di un’emancipazione non indifferente. Eppure ilò timore di scontrarsi ogni giorno con la triste raltà cittadina aleggia sulla questione. I cittadini sono pronti a queste novità? Probabilmente la cultura del non rispetto e dell’inciviltà non è humus adatto alla reale accettazione di queste iniziative. L’auspicio è grande, ma di fatto restano i fatti che delineano una immaturità in questo senso! Si tratta del furto dei trenta pesci che erano stati introdotti nella vasca della Posta, scomparsi dopo pochi giorni.