Le orestiadi verso il contemporaneo: il cartellone

arlecchinoGIBELLINA. Si comincia proprio stasera con gli eventi inseriti nel cartellone delle orestiadi: alle 20:30 il turco Ziya Azazi mette in scena “Dervish” una rivisitazione contemporanea e personale delle danze sufi all’insegna del movimento e delle emozioni.

Staserà sarà la volta anche dei Radiodervish che si esibiranno dalle 21.30 in piazza XV Gennaio eseguendo i loro principali successi e i brani dell’ultimo album “Human” ispirato alla crisi e all’apportunità. “La track list del cd include il brano Velo da sposa, ispirato a Pippa Bacca, l’artista milanese violentata e uccisa nel 2008 durante la performance itinerante Spose in Viaggio, con cui si proponeva di attraversare in autostop undici paesi teatro di conflitti armati vestendo un abito da sposa, con il proposito di per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo. Human comprende anche un altro omaggio: la canzone Stay Human è ispirata infatti a Vittorio Arrigoni, il giovane che per anni ha fatto sua la condizione della gente assediata nella città di Gaza”.

Seguiranno nei prossimi giorni numerosi altri eventi tra cui sabato la Piccola Banda Ikona che porta in scena “Cantare il mediterraneo: la lingua sabir e i suoni del mare nostrum”. Un viaggio nell’antica lingua franca di marinai, pirati e pescatori parlata nei porti del mediterrano.

Giovedì 5 e venerdì 6 al Baglio Di Stefano in scena lo spettacolo teatrale “Ogni qualvolta levo gli occhi dal libro” di Claudio Collovà, che prende spunto dal Mese delle vendemmie di Magritte.

Seguiranno poi una serie di eventi di cui vi proponiamo una sintesi:

-Sabato 7 giugno, alle 21, a Palazzo Di Lorenzo, «La pentola nera» porta in scena «Radio Belice non trasmette», di Giacomo Guarneri. Regia di Giacomo Guarneri e Marcella Vaccarino.  Qui parla la comunità della Valle del Belice all’indomani del terremoto… -“terremoto di Stato!”… -“terremoto di Stato!”… All’indomani del terremoto di stato che l’ha gravemente colpita…la scrittura di radio belice non trasmette, costituisce l’approdo di un lavoro di ricerca “sul campo” lungo quattro mesi di residenza nei territori della valle. Dall’insieme delle testimonianze e delle suggestioni raccolte nasce una personale rielaborazione. Lo spunto storico è offerto dall’episodio di radio libera, prima trasmissione su frequenze non pubbliche nella storia della radio italiana, realizzata da danilo Dolci, Pino Lombardo e Franco Alasia a Partinico nel 1970. “I ministri dal cielo” di Lorenzo Barbera (:duepunti edizioni) è la fonte letteraria privilegiata.

-Sempre sabato 7 giugno, alle 22, in Piazza XV gennaio “Suoni e percezioni” a cura del Conservatorio di musica Vincenzo Bellini di Palermo. A cura di Emanuele Casale e Giuseppe Rapisarda. Con il Muselpa Ensemble (Pietro Bonanno, Piersaro Cerami, Giovanni Montaleone, Roberto Palazzolo, Ignazio Parisi, Giuseppe Rapisarda, Giuseppe Rizzo,
Giovanni Trupia). Con Alessandro Lo Giudice (flauto), Francesco Pusateri (violoncello), Giuseppe Rizzo (chitarra), Gehanghir Baghchighi (sassofono soprano), Sergio Calì (grancassa).

-Martedì 10 giugno alle 21 al Baglio Di Stefano la Compagnia Zappala’ danza di Catania mette in scena « Instrument # 1 – Scoprire l’invisibile ». Coreografie e regia di Roberto Zappalà. Musica dal vivo Puccio Castrogiovanni. Danzatori Gaetano Badalamenti, Adriano Coletta, Alain el Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando RoldanFerrer, Salvatore Romania, Alessandro Vacca. Testi di Nello Calabrò. « Instrument # 1 scoprire l’invisibile » è la prima tappa di un progetto instruments di Roberto Zappalà con cui il coreografo ha abbandonato temporaneamente la drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo in relazione al suono, al rumore, alla musica. Instrument # 1, è dedicato al marranzano (scacciapensieri). Per questa produzione Puccio Castrogiovanni, uno dei leader del gruppo catanese Lautari, ha esplorato lo strumento in un’affascinante ricerca, portandolo a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto.

-Mercoledì 11 giugno alle 21 sempre al Baglio Di Stefano ancora la Compagnia Zappala’ danza mette in scena «Pre-testo 1: naufragio con spettatore», prima tappa di Odisseo, dal progetto re-mapping sicily, liberamente ispirato al saggio “Naufragio con spettatore” di Hans Blumenberg.
Coreografia e regia di Roberto Zappalà. Musiche (eseguite dal vivo) J.S.Bach (preludi e fughe dal clavicembalo ben temperato), C.Gounod. Drammaturgia di Nello Calabrò e Roberto Zappalà. Danzatori Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer ; al pianoforte Luca Ballerini. Soprano Marianna Cappellani.
Pre-testo 1: naufragio con spettatore è la prima tappa di Odisseo, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante. Sia il viaggio di Ulisse che molte delle tragiche odissee del tempo presente si dislocano entrambi nella stessa mappa: il Mediterraneo, che vede la Sicilia al suo centro.

-Giovedì 12 giugno alle 20 al Museo d’arte contemporanea, è in programma “With Art”. Ideazione e coreografia Luna Pizzo Greco. co-ideatrice Alessandra Corti, danzatrice Paola Riva. Regia di Alessandra Corti e Luna Pizzo Greco.
Il corpo e l’interpretazione fonde arte, danza, musica e letteratura in un’esperienza emozionante e creativa. Il metodo è incentrato sull’esplorazione corporea dell’opera, al fine di attivare una conoscenza sensibile/esperienziale che vada nel cuore del
fruitore. Tale processo di apprendimento si basa sul principio scientifico di creatività, secondo cui l’atto creativo genera mutamento ed è motore di sviluppo culturale e sociale (esperienza cardine delle neuroscienze).
With Art si concentra su alcuni aspetti: la contemplazione, la mimo dinamica, il rispecchiamento tra azione ed osservazione.

-Giovedì 12 giugno alle 21 presso l’Area 85, « Sosta Palmizi » porta in scena « Caso 4 ». In scena Giorgio Rossi improvvisa sui temi dell’essenza, dando vita ad un’opera unica e irripetibile, proprio come il gesto e il suono. Uno spazio/tempo dove i due linguaggi si intrecciano in un’unica arte.

– Venerdì 13 giugno alle 21 al Baglio Di Stefano, va in scena « Animalie », da un’idea di Giorgio Rossi, per la regia di Giorgio Gallione. Con David Riondino, Gabriele Mirabassi, Giorgio Rossi. Lo spettacolo nasce dal ricordo di Giorgio Rossi di una serata in cui Andrea Pazienza disegnava ciò che David Riondino recitava e contemporaneamente quest’ultimo descriveva i disegni di Pazienza. Uno scambio tra le arti che evocano e traducono nei rispettivi linguaggi suoni sensazioni colori emozioni impressioni immagini.

-Ancora Giorgio Rossi è protagonista sabato 14 giugno alle 21 al Baglio Di Stefano, con “Alma”.
Musiche di Fabrizio De Andrè, Death in vegas, John Oswald e King Krimson. Testi di Cesare Pavese, Pablo Neruda, Alda Merini e Giorgio Rossi. Alma, parte da una poesia di Pablo Neruda, tocca sentimenti forti come l’amore, la solitudine e la sensazione della morte. Alma, che in castigliano significa “anima”, contiene nel suo suono: alba, animale, arma, karma, calma, labbra, larva, rabbia, lacrima, lamento, lontano. Il lavoro verte sul contrasto e l’opposto che è in noi, e il desiderio di reagire a questa inesorabile condizione. Sono inoltre presenti altre poesie di Neruda, Pavese e aforismi magie di Alda Merini. Le musiche che accompagnano il lavoro, diventano in certi momenti un tutt’uno con la danza e la parola.

-Alle 22, sempre al Baglio Di Stefano, la compagnia Sosta Palmizi e Giorgio Rossi portano in scena “Sleep elevation”. Regia e coreografia di Mariella Celia. Sleep elevation trae ispirazione dal sogno lucido, o sogno cosciente, in cui si sogna consapevoli di stare sognando. Si è allo stesso tempo attori e spettatori del proprio sogno, manifestazione dei moti inconsci, in questo caso delle proprie insicurezze, dei limiti che abbiamo e di quelli che ci imponiamo. In questo tipo di sogno possiamo in qualche modo “manovrare” i nostri comportamenti, le nostre azioni e reazioni. Vediamo chiaramente cosa ci caratterizza, prendiamo consapevolezza e sperimentiamo, decidendolo, nuove strategie di azione/reazione per attuare un cambiamento. Nel sogno lucido attingiamo alla parte più forte, amorevole, coraggiosa e libera di noi stessi. Sleep elevation vede protagonista una donna, rinchiusa nel suo piccolo mondo, la sua camera, un tavolo, tre sedie, e un armadio. È in vestaglia, in attesa… lei ed il suo cellulare. Fa una serie di attività casalinghe con lo sguardo fisso al cellulare, sempre aspettando la chiamata di un uomo, finchè assonnata, si addormenta. E’ qui che arriva la fatidica telefonata e parte il sogno lucido.

-Senpre giovedì 19 giugno alle 22 in piazza XV Gennaio, il Brass group di Palermo presenta “Latin explosion”, concerto dell’Orchestra Jazz Siciliana, diretta da Domenico Riina. Con: voce Lucia Garsia, trombe Silvio Barbara, Vito Giordano, Faro Riina, Pietro Pedone, tromboni Salvatore Pizzurro, Salvatore Pizzo, Salvatore Nania, Valerio Barrale, sassofoni Gaetano Agrò, Gianpiero Risico, Claudio Giambruno, Agostino Cirrito, Antonino Pedone, ritmica Roberto Brusca, Sergio Munafò, Giuseppe Costa, Sebastiano Alioto, Sergio ”Guna” Cammalleri.
Definito dal Maestro Donato Renzetti come uno dei più interessanti giovani direttori della sua generazione, Domenico Riina è noto per la sua grande versatilità musicale che abbraccia il mondo sinfonico, operistico e jazz. Come arrangiatore e direttore dell’Orchestra Jazz Siciliana ha collaborato con alcuni artisti di rilievo internazionale, quali, Martial Solal, Wayne Bergeron, John Pizzarelli, Stefano Bollani, Tony Hadley e Nicole Henry.

-Venerdì 20 giugno alle 21 al Baglio Di Stefano è in programma “La Geste” di & con Laura Trefiletti, Julien Pierrot, Valentin Pythoud. Drammaturgia & mise en scène di Véronique Dumont. Regia generale di Laurence Boute. Coreografia di Jorge Jauregui Allue, Isael Cruz, Pierregiorgio Milano. Realizzazione di Fanny Gautreau et Magali Castellane. Musica di Pino Basile. È una coproduzione Espace Catastrophe, Centre International de Création des Arts du Cirque (BE); La Flic, Scuola di Circo (IT); Centre culturel du Brabant-Wallon (BE).
Il gesto… o le gesta? Anche se il titolo rimanda alle epopee in versi del Medioevo, questa prima creazione della RuspaRocket preferisce il gesto alla parola per narrare l’odissea rocambolesca dei tre protagonisti. Caduti dal cielo, catapultati su un piccolo pezzetto di terra, due portatori e un’acrobata si gettano nella terra, in un gioco che sfida l’aria ed esplora il suolo. L’infinitamente grande raggiunge l’infinitamente piccolo: la terra è una nuova attrezzatura da circo, dove ciascuno cerca il suo posto, come un riassunto dell’equilibrio del cosmo evocato dalle testimonianze di astrofisici, una partitura sonora che conferma la vertigine. La coperta della terra come elemento scenografico nel precedente L’enfant qui ispira l’esplorazione di un materiale che impone la ricerca di una nuova tecnica per muoversi, per lavorare sugli appoggi e sull’ammortamento.

-Sabato 21 giugno alle 20 nel Sistema delle piazze la compagnia Cie es di Barcellona presenta “In”
Creato in collaborazione con il “lido” di Tolosa, In è stato in tournée in tutta l’Europa con più di 100 repliche. Uno spettacolo in cui tutti possono divertirsi ognuno a suo modo. In prevede clownerie e manipolazione di oggetti. La compagnia attualmente è in tour in varie città europee con lo spettacolo In.

-Sempre sabato 21 giugno, alle 21, a Palazzo Di Lorenzo, Fanny & Alexander mettono in scena «Discorso grigio» e alle 22 «Discorso giallo». Ideazione Luigi de Angelis che cura la regia, e Chiara Lagani, che cura la drammaturgia. Con Marco Cavalcoli. Discorso grigio esplora le forme e le retoriche degli interventi politici ufficiali.

-Martedì 24 giugno, alle 20,30, nel Sistema delle piazze va in scena “Fiesta” a cura del Teatro dei due mondi di Faenza. Di Gigi Bertoni. Con Denis Campitelli, Monica Camporesi, Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Andrea Valdinocci, Renato Valmori. Regia Alberto Grilli. Fiesta è uno spettacolo itinerante che trasforma le strade in una festa di ambiente sudamericano.

-Sempre martedì 24 giugno, alle 22, in piazza XV Gennaio, musiche di tradizione orale turca, greca, klezmer, balcanica, siciliana, con “Onda mediterranea” a cura di “Curva Minore”. Con Matilde Politi (voce, chitarra, fisarmonica, tammorra), Giuseppe viola (clarinetto, clarinetto turco, sassofoni), Carmelo Graceffa (strumenti a percussione), Alessandro Librio (violino), Giuseppe Guarrella (violoncello) e Lelio Giannetto (contrabbasso). Onda mediterranea riunisce musicisti residenti in diverse zone della Sicilia il cui interesse si orienta verso direzioni e soluzioni musicali in diretto rapporto con la pratica dell’improvvisazione. Se è vero che la cultura mediterranea possiede implicitamente grandi e produttive capacità di sintesi, l’idea di concepire un gruppo di musicisti, tutti caratterizzati dal rapporto diretto con la calda e accogliente onda sonora mediterranea, avvezzi alla pratica dell’improvvisazione, si rende quasi necessaria e naturale.

-Mercoledì 25 giugno alle 20,30 nel Sistema delle piazze è in programma Otradnoie 1 del Proyecto Otradnoie (Barcellona/ Tolosa). Performers: Ingrid Esperanza, Maurici Pascual, Germán Caro Larsen.
Otradnoie allude ad un mondo di oblio, un mondo pieno di cose che hanno perso la loro funzione, di persone che hanno rinunciato a vivere. Qui, lontano da Otradnoie, c’è troppo rumore, tutto è soffocato dalla stupidità umana. Bombardati da flussi di informazione, esortati ad un consumo bestiale che promette una vita “ ideale”, troviamo solo spreco e insoddisfazione. Il set dello spettacolo è formato da oggetti di recupero che trovano un nuovo significato e una nuova vita in scena.

-Mercoledì 25 giugno alle 21,30 a Palazzo Di Lorenzo, Suttascupa presenta Richard III di William Shakespeare: “Straggi” e “Luttu”. Regia, adattamento e traduzione in siciliano sono di Giuseppe Massa. Con Giovanni Calcagno e Simona Malato

-Giovedì 26 giugno alle 21 a Palazzo Di Lorenzo, va in scena « La borto » a cura di « Scena Verticale ». Di e con Saverio La Ruina. Musiche composte ed eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco. Non è solo la storia di un aborto. È la storia di una donna in una società dominata dall’atteggiamento e dallo sguardo maschili: uno sguardo predatorio che si avvinghia, violenta e offende; un atteggiamento che provoca gli eventi ma fugge le responsabilità. L’aborto ne è solo una delle tante conseguenze. Ma ne è la conseguenza più estrema. La protagonista racconta l’universo femminile di un paese del meridione. Schiacciata da una società costruita da uomini con regole che non le concedono appigli, e che ancora oggi nel suo profondo stenta a cambiare, vittoria racconta il suo calvario in un sud arretrato e opprimente.

-Sempre giovedì 26 giugno alle 22 in piazza XV Gennaio è in programma il “Requiem for a dying planet”. Musiche di Ernst Reijseger per il cinema di Werner Herzog. Con Ernst Reijseger (cello), Mola Sylla (voce, xalam, m’bira), Harmen Fraanje (pianoforte) e Cuncordu e tenore de Orosei (coro sardo).
Ernst Reijseger è una degli artisti più innovativi degli ultimi 20 anni sulla scena internazionale del jazz, world music e nell’improvvisazione. Costantemente spinto alla ricerca di nuovi linguaggi ed espressioni.
Nato a Dakar, in Senegal, Mola Sylla è cresciuto nella tradizione dei Griot, poeti-cantori erranti, che tramandavano la tradizione musical-teatrale dell’Africa Occidentale assolvendo ad un’importantissima funzione culturale.
Il gruppo Cuncordu e tenore de Orosei è tra i migliori interpreti nel vasto panorama delle musiche vocali sarde. Oltre che che la loro eccezionale bravura, anche per la peculiarità del loro repertorio, che abbraccia entrambe le forme della tradizione vocale di Orosei: quella del canto sacro, tipica delle confraternite religiose, e quella profana del canto a tenore.

-Venerdì 27 giugno alle 21 a Palazzo Di Lorenzo è in programma “Italianesi”, sempre di Saverio La Ruina, produzione “Scena verticale”. Musiche originali eseguite dal vivo da Roberto Cherillo. Esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni. Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati.

-Sempre venerdì 27 giugno alle 22 in piazza XV Gennaio è in programma “Trio”. Con Ernst Reijseger, Mola Sylla e Harmen Fraanje.
Questo trio crea una musica personale, che evoca una forte reazione nel pubblico, come fossero canti sacri. I musicisti contribuiscono ognuno con composizioni originali, i loro diversi background e il vocabolario personale si connettono miracolosamente. Reijseger, Fraanje and Sylla si sono conosciuti bene negli ultimi anni, condividendo molte avventure, sia come trio che in altri progetti, come la colonna sonora del film di Werner Herzog’s My Son My Son What Have Ye Done e Cave of Forgotten Dreams.

-Mercoledì 2 luglio alle 21 a Palazzo Di Lorenzo la Compagnia Franco Scaldati mette in scena “Indovina ventura”, di Franco Scaldati. Con Serena Barone, Aurora Falcone, Melino Imparato, Valeria Sara Lo Bue, Salvatore Pizzillo.
Indovina ventura, scritto e rappresentato per la prima volta nel 1979, nasce come spettacolo per ragazzi e si sviluppa per apparizioni, dissolvenze incrociate che danno voce a figure emblematiche dei vecchi quartieri di Palermo. Scorrono le coppie storiche del teatro di Scaldati: totò e vicé, buffa e trasognata coppia di filosofi barboni, titì e vincenzina, ambulanti straccioni e sognatori percorsi da un fremito di vita che avvolge l’intero luogo della rappresentazione.
Frammenti di vita, di miserie e di incantamenti rivelati con gli strumenti del teatro e della poesia.

-Sempre mercoledì 2 luglio alle 22 in piazza XV Gennaio musica con “Sicilia semi – desta. Canti per una voce insonne”, di e con Miriam Palma.
Questi gli interpreti: Miriam Palma (voce), Gabriele Giannotta (chitarra classica), Emanuele Buzi e Nino Giannotta (mandolino), Michele Ciringione (contrabbasso). Arrangiamenti originali di Mauro Schiavone.
Questo spettacolo si muove all’interno di una raccolta personalissima di canti, piccole storie e musiche, interpretate da Miriam Palma e coniuga la ricerca alla tradizione vocale siciliana.

-Giovedì 3 luglio, alle 21 al Baglio Di Stefano Federico Odling e Andrea Renzi mettono in scena “Caproni”, invenzione a due voci. Testi di Giorgio Caproni. Musica di Federico Odling, regia di Andrea Renzi. Produzione Teatri Uniti. Il viaggio intrapreso all’interno dell’opera di caproni è un’escursione ad alta quota, l’aria è buona, fina e talvolta è bene sedersi a contemplare il paesaggio.

-Sempre giovedì 3 luglio, alle 22 al Baglio Di Stefano in programma “Titanic the end” a cura dei Teatri Uniti di Napoli. Omaggio ad Antonio Neiwiller nel ventennale della sua scomparsa. Liberamente tratto da h. M . Enzensberger. Ideazione e regia Antonio Neiwiller in una visione di Salvatore Cantalupo. Con Amelia Longobardi, Ambra Marcozzi, Massimo Finelli, Salvatore Cantalupo. Musiche composte ed eseguite da Federico Odling e Raffaele Settembre. Il “titanic the end” debuttò nell’aprile del 1984 a Napoli al Teatro Nuovo per la regia di Antonio Neiwiller, dopo un intenso laboratorio teatrale durato nove mesi. Neiwiller è stato un artista geniale, un poeta costruttore di visioni fuori dai canoni tradizionali.

– Domenica 6 luglio a Palazzo Di Lorenzo, alle 21, è in programma la serie teatrale “il tempo libero” Episodi #1,#2, #3, di Gian Maria Cervo. Regia di Carlo Fineschi e Kirill Serebrennikov.
Con Vito Mancusi, Federico Tolardo e Paolo Boschetti. Una produzione « Quartieri dell’arte e nutrimenti terrestri » “Il tempo libero” concepita e scritta da Gian Maria Cervo è una serie costituita da episodi/incontri che si svolgono nell’atmosfera chiaroscurale della nostra economia, a partire dal fallimento della lehman brothers, ognuno a distanza di alcuni mesi dall’altro.

-Sempre domenica 6 luglio alle 22 in piazza XV Gennaio concerto di Valeria Cimò e Ma’aria dal titolo “Terra”. Con Valeria Cimò, autrice compositrice, voce e percussione, Romina Denaro, al contrabasso, Francesco Biscari, al violoncello e Gianluca Dessì, alla chitarra.
Terra dei Ma’arìa è una trilogia che affonda il suo primo prodotto in “sugnari”, sulla necessità del sogno per la mente collettiva, si sviluppa in “menti”, monografia sulla dualità e sulla scissione ragione-emozione come tendenza occidentale.
Terra ha il credo che rivendica una pratica contadina materna: l’impulso con cui perseveriamo lo scarso rispetto del corpo della terra è che non rispettiamo quello della donna, e di riflesso, neanche quello dell’uomo. Il culto della madre terra rivisitato grazie e oltre il femminismo, oltre l’arcaico che così tanto ci nutre, nell’anarchia di cui mi cibo quotidianamente, oltre l’apocalisse, oltre il catastrofismo.

-Giovedì 10 luglio alle 21 nell’Anfiteatro della chiesa di Quaroni è in programma “Synaptica #2”, performance interattiva fra danza musica elettronica e video. Ideazione: Alessandra Luberti, Domenico Sciajno. Coreografia Alessandra Luberti, Sayoko Onishi. Danzatrici Sayoko Onishi, Emmanuelle Ponthieu. Musiche dal vivo e elaborazione video tramite luce e suono di Domenico sciajno.
Il lavoro ha inizio con la vibrazione di suono e luce, che evoca il farsi dello spazio cosmico all’inizio della creazione, per poi lasciare spazio all’ immagine del mito antico e fondante di gran parte della nostra cultura occidentale e mediterranea : il serpente che offre il frutto della conoscenza del bene e del male ad eva, in un aldilà che è sia aldilà del tempo che dello spazio, invitandola attraverso il precipizio nella materia, ad un immaginario ballo sinaptico. In questo “ballo” si assiste allora all’ incontro e scontro delle energie che costantemente, su diversi piani, plasmano la materia. Così, prendendo in prestito l’antico racconto della genesi, in cui gli esseri umani precipitano nell’esistenza terrena facendo esperienza della vita e della morte, del bene e del male e dunque dell’esistenza duale, la performance Synaptica #1 si avvale di suggestioni e spunti rubati alle neuroscienze.

-Ancora giovedì 10 luglio alle 22 al Baglio Di Stefano Leonard Eto in “Blendrums theatre”. Leonard Eto, uno dei più innovativi performer di taiko (il mitico tamburo giapponese) ha sempre operato in direzione del cross-over delle arti; le caratteristiche dei suoi suoni e delle sue performances sono la fluidità, la luminosità, il ritmo danzante e la gioia immensa che solo le percussioni possono trasmettere. Produzione crt milano/centro ricerche teatrali in collaborazione con change performing arts.

-Venerdì 11 luglio, alle 21 al Baglio Di Stefano, Paolo Rossi mette in scena «Arlecchino&arlecchino». Con Ferruccio Soleri e la partecipazione di Enrico Bonavera, Silvio Castiglioni, Claudia Contin e i burattini di Daniele Cortesi. Un progetto di crt Milano in collaborazione con Piccolo teatro di Milano.
Quando si alzò il sipario sulla prima rappresentazione di Arlecchino servitore di due padroni nel 1947 sicuramente neanche lo stesso giorgio strehler avrebbe potuto immaginare che quello spettacolo del piccolo teatro appena fondato con paolo grassi sarebbe diventato l’icona del teatro italiano nel mondo. Dopo oltre mezzo secolo dalla geniale invenzione che aveva trasformato il truffaldino di goldoni nella maschera di arlecchino, marcello moretti prima e ferruccio soleri poi sono diventati l’immagine vivente della tradizione centenaria della commedia dell’arte, l’icona di una creatività che ancora oggi non manca di meravigliare.

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Simona De Simone, psicologa e psicoterapeuta. Divoratrice instancabile di libri e del buon cibo. Appassionata di scrittura e mamma di Alqamah sin dal principio.