ROMA. Il comitato Mafia, Giornalisti e Mondo dell’informazione, facente parte della Commissione Antimafia, guidato da Claudio Fava ha ascoltato le testimonianze di due giornalisti, Rino Giacalone e Pino Maniaci, che da anni seguono le vicende di cronaca mafiosa tra Trapani e Palermo con grinta e passione.
A raccontare l’incontro Davide Mattiello, che della commissione fa parte in quota Pd, il quale ha affermato: “Sono giornalisti da anni impegnati tra Trapani e Palermo e ci hanno raccontato la violenza mafiosa, che non ha quasi piu’ nulla a che fare con lupare ed incendi dolosi, mentre ha sempre piu’ a che fare con quella tipica forma di violenza che e’ l’intimidazione ambientale, tradotta spesso nello strumento della querela milionaria”,
Mattiello ricorda l’impegno profuso da Rino Giacalone nella ricostruzione della vicenda Rostagno: “Toccante il ricordo che Giacalone ha dedicato a Mauro Rostagno, giornalista contro cui la mafia non ha esitato ad usare il piu’ tradizionale fucile, condito pero’, ecco la capacita’ intimidatoria ambientale della mafia, da sofisticati depistaggi. Basti pensare che la sentenza di condanna del processo Rostagno ha rinviato gli atti alla Procura per verificare la posizione di ben 15 testimoni, che potrebbero essere processati per falsa testimonianza. Ha concluso Giacalone: peccato che allora non ci fosse ancora il reato di depistaggio”.
“Io aggiungo: peccato che non ci sia ancora nemmeno oggi. Il testo e’ pronto per l’Aula, un segnale doveroso approvarlo al piu’ presto” ha concluso Mattiello.