Dodici anni sono trascorsi da quando l’infermiere, Salvatore Capizzo, originario di Salemi, fu ritrovato cadavere a Mazara del Vallo sulla spiaggia di Capo Feto, a pochi chilometri dalla località balneare di Tonnarella, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Aveva 44 anni Salvatore.
Da allora, 1 ottobre 2002, la famiglia, composta dalla moglie e tre figli (che all’epoca avevano 12, 11 e 5 anni), attende di conoscere la verità sulla morte del proprio caro e, sopratutto, di sapere chi è l’autore, o gli autori, di questo efferato delitto che ha sconvolto le loro vite ed ha lasciato un profondo solco nella comunità mazarese nel quale la vittima lavorava ed era conosciuto tra la gente.
Proprio poche settimane fa, la Procura della Repubblica di Marsala, avrebbe aperto un altro fascicolo sull’indagine della morte di Salvatore Capizzo. Notizia che fa ben sperare la famiglia, che in questi anni ha sempre creduto nel lavoro della polizia e della magistratura , e che chiede alle autorità competenti di fare luce sull’omicidio del proprio caro e assicurare i colpevoli alla giustizia.