CASTELLAMMARE DEL GOLFO. E’ finito in manette, Salvatore Bosco, classe 1982, figlio del noto boss di Castellammare del Golfo Antonino Bosco, quest’ultimo ristretto in carcere dal 2002 all’ergastolo per reati tra cui il 416 bis, omicidio e estorsione.
Salvatore era già finito nella rete degli investigatori in un’attività di indagine che era culminata nel 2012 con l’emissione di dodici Ordinanze di Custodia Cautelare tra cui una notificata in carcere nei confronti del padre ritenuto responsabile di continuare a gestire l’attività estorsiva della famiglia castellammarese tramite le indicazioni fornite ai figli duranti i colloqui in carcere.
Il figlio del boss era nel mirino degli investigatori da qualche settimana. Quello che non era chiaro agli investigatori è come, sebbene nullafacente, potesse trascorrere le sue giornate tra sale giochi e bar, senza cercare un lavoro onesto. Proprio negli ultimi mesi Salvatore frequentava tantissimi giovani di Castellammare del Golfo, ma anche dei comuni vicini, già segnalati come consumatori di sostanze stupefacenti. Incontri che non sono sfuggiti al Maresciallo Luigi Gargaro di Castellammare del Golfo, coordinato dal Capitano Savino Capodivente, Comandante della Compagnia di Alcamo. Nella serata di ieri è scattato il fermo al rampollo di casa Bosco con la conseguente perquisizione.
Fermato dai militari dell’Arma in Piazza Petrolo, intorno alle 22:30, è stato trovato in possesso di circa dieci dosi di cocaina, all’interno del suo marsupio, più la somma contante di 1.500 euro provento dell’attività di spaccio svolta durante la giornata, inoltre la perquisizione veniva estesa anche presso la sua abitazione permettendo di rinvenire nascoste all’interno di un vano contatore ulteriori dosi di cocaina per un totale di 20 grammi circa. Quantita di droga che considerando il suo valore di mercato avrebbe fruttato tra i millecinquecento e i duemila euro. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.
L’uomo, dopo il ritrovamento della droga, è stato immediatamente arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la Casa Circondariale “San Giuliano” di Trapani.
L’operazione condotta brillantemente dall’Arma di Castellammare del Golfo, si inquadra all’interno di una più ampia azione di contrasto al fenomeno del traffico di stupefacenti, fortemente promossa dal superiore Comando Compagnia di Alcamo. Obiettivo è la tutela dei più giovani e le indifese fasce d’età dalle fattispecie di reato che ne costituiscono una costante minaccia.
L’attività repressiva che i militari stanno conducendo non riguarda solamente il fenomeno dello spaccio, ma anche quello dei produttori e dei grossi trafficanti. A testimonianza di ciò è la grande operazione condotta di recente dai militari di Alcamo, nel sequestro di una grandissima piantagione, nel territorio di Calatafimi, con oltre 35.000 piante di Canapa Indiana.
Questa vicenda dimostra che gli ultimi episodi legati allo spaccio o alla produzione di droga, la mafia risulta sempre in qualche modo presente. Sintomo che forse in questo periodo Cosa Nostra nel trapanese, stia tentando in tutti i modi di fare cassa, senza lasciare nulla in sospeso.