“Adesso la tua vita puoi cambiare, ma solo se sei pronto a camminare”. Sono queste le parole che hanno accompagnato i passi dei giovani ragazzi castelvetranesi durante il corteo che, per il secondo anno, mobilita la città e la unisce sotto un’unica bandiera, quella della legalità e dell’antimafia. Lo scopo: camminare così come fece Peppino Impastato per riappropriarsi della propria città.
Sono stati circa duemila i giovani che hanno camminato per le vie della città dal Liceo scientifico, i cui alunni hanno ideato e organizzato il corteo e il logo “I love Legalità” utilizzato sulle magliette di tutti i partecipanti, alle altre scuole
superiori e i vari circoli delle scuole elementari. Al corteo, inoltre hanno partecipato alcune scuole di Siracusa e Lentini. Il corteo si è concentrato nel sistema delle Piazze, dove sul palco ad attenderli, oltre al primo cittadino Gianni Pompeo che ha sostenuto e promosso l’evento, c’era il procuratore Antonio Ingroia. La manifestazione in piazza è stata aperta dalle parole commosse del sindaco che, rivolgendosi ai giovani, ha così introdotto la manifestazione: ” Vi auguro un ottimo futuro, un futuro che sarà diverso, sarà migliore, quando sarà catturato Matteo Messina Denaro. Questa è una città che saprà dimostrare, quel giorno, davanti a tutti, di volere veramente conquistarsi un futuro diverso. La mia speranza oggi siete voi, grazie di cuore.”
Il procuratore Ingroia ha poi risposto ad alcune domande rivoltegli dal direttore del teatro Selinus, Giacomo Bonagiuso, che ha esordito chiedendogli quando la piazza di Castelvetrano potrà nuovamente riunirsi per festeggiare la cattura di Matteo Messina Denaro e quali parole lo Stato e la magistratura possono e si sentono di dire ai giovani e agli insegnanti che ogni giorno sperano e lavorano per un futuro libero e dignitoso. Il procuratore ha rispostoa dicendo: “vedo oggi, e questo mi incoraggia, che Castelvetrano è scesa in piazza; che sono scesi i giovani, ma anche i
meno giovani.Questo è un motivo di speranza e di conforto perchè il passato della nostra Sicilia era un passato nel quale i mafiosi potevano passeggiare, stare in piazza, mentre le persone per bene stavano nascoste, in casa. Oggi, invece, sono i mafiosi a dover stare nascosti, ad essere inseguiti, e i tanti siciliani per bene che scendono in piazza e invadono la città, la conquistano gloriosamente. Quindi grazie a voi, perchè è merito vostro se avremo la meglio. Oggi, lo Stato è più efficiente, più vicino a coloro che denunciano, e non lascia solo il cittadino”.
Rispondendo alla domanda sul possibile contributo della politica alla lotta antimafia, Ingroia ha così continuato: “Il primo consiglio che gli si potrebbe dare è di prendere esempio da questi giovani, dalla loro spontaneità, dal loro impegno, passione, fede nella possibilità di cambiare questa nostra terra; Al contrario, invece, spesso viene rappresentato quell’altro lato della Sicilia, quello dell’accomodamento, della rassegnazione. Dico a questa politica che deve essere all’altezza di questa parte bella della Sicilia, della sua parte migliore, e che la rappresenti come merita di essere rappresentata”. L’intervista si è poi conclusa in maniera inaspettata quando, ricordando quanto è
stato scritto su alcuni giornali, ossia che il procuratore sarebbe isolato, e ricordando quanto notizie del genere siano gradite proprio agli uomini di mafia, il procuratore è stato invitato a scendere dal palco e ad attraversare la folla. Ed è così che il procuratore e isuoi uomini di scorta hanno lasciato il palco, tra gli applausi en l’abbraccio della piazza. L’intera giornata, nonostante la pioggia, ha visto la città partecipare al programma fino al concerto finale dove
ancora i giovani sono stati protagonisti con la loro musica e con le loro parole.