Si è svolta sabato 18 ottobre, presso il Centro Congresso Marconi Alcamo, la conferenza organizzata dal Lion Club diAlcamo dal tema “Il consenso sociale alle mafie”. Tra i relatori il dott.re Alfredo Mantovano. Magistrato dal 1984, deputato dal 1996 al 2001 e dal 2008 al 2012 e senatore dal 2006 al 2008, ha svolto le funzioni di sottosegretario dell’Interno dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011 con delega alla pubblica sicurezza, al racket e alla presidenza della Commissione sui programmi di protezione. È autore di numerosi libri l’ultimo dei quali è Irrispettabili. Il consenso sociale alle mafie, Rubbettino 2013 di cui è coautore insieme a Domenico Airoma. Ad aprire la conferenza alcuni alunni delle scuole medie e superiori. Tra gli interventi quelli del Dott.re Gianfranco Cassarà, presidente Lions Club Alcamo e promotore dell’iniziativa, dell’Arch.tto Salvatore Cusumano, vice sindaco della città di Alcamo, Salvatore Zinnanti, moderatore della conferenza e membro di Alleanza Cattolica.
Alfredo Mantovano ha iniziato a parlare di alcuni esempi di consenso sociale alle mafie e la prima immagine da lui presentata è stata quella di un autobus vuoto. L’immagine, chiaramente provocatoria, rimandava alla triste vicenda di Lea Garofalo, prima amante di un boss della ’ndrangheta, successivamente collaboratore di giustizia ed infine morta assassinata e sciolta nell’acido dal suo ex-amante nel 2009. Lo scorso anno il comune di Milano decide di celebrare il funerale della donna ed il sindaco di Petilia Policastro, suo paese d’origine, mette a disposizione dei cittadini due autobus per chiunque volesse partecipare alle esequie a Milano. Nessuno degli abitanti di Petilia Policastro vi si è recato. È il consenso sociale a proteggere i latitanti le cui disponibilità economiche potrebbero consentirgli la fuga presso qualsiasi località del mondo ma preferiscono stare nascosti in bugigattoli sottoterra ma nel loro paese. I casi sono molteplici. Nel 2006 viene catturato Bernardo Provenzano a Corleone suo ancestrale paese d’origine, a Casa Pesenna invece viveva Michele Zagaria latitante fino al 2011. Mantovano ha visitato il minuscolo locale a tre metri di profondità in cui viveva circondato dai video atti a tenerlo sempre al corrente degli avvenimenti del suo paese. Zagaria, come altri latitanti, sono pronti a rinunciare a tutto, anche alla libertà, pur di mantenere il controllo del proprio territorio. Durante la brillante prolusione emerge il nome di una cantante, Lisa Castaldi, nelle cui canzoni, dai titoli inequivocabili: Il mio amico camorrista o Femmene d’onor, inneggia alla camorra e attacca gli infami. Pur essendo sconosciuta ai più è invece molto nota nel napoletano dove vende migliaia di CD.
Ultimamente il cinema sembra valorizzare alcune inquietanti figure come Pupetta Maresca, figlia di un contrabbandiere di Castellammare di Stabia e moglie di un capo camorrista, Pasquale Simonetti da lei sposato nel 1955 ed ucciso pochi mesi dopo il matrimonio. Ritenendo il testimone di nozze, Antonio Esposito, mandante dell’omicidio del marito lo uccide. Nonostante gli anni di carcere, una vita all’insegna della camorra e la confisca dei suoi beni perché di illecita provenienza il suo personaggio ha ispirato inspiegabilmente diversi film e in ultimo la fiction televisiva Pupetta Maresca – il coraggio e la passione la cui protagonista è Manuela Arcuri. Le mafie in verità temono il ridicolo come nel film La matassa con Ficarra e Picone ed un’arma fortissima per contrastarle rimane la confisca dei beni e la loro consegna ufficiale alla comunità.
L’incontro con il dott. Mantovano ha riscosso da parte dei giovani un grande successo comprovato dalle numerose e incalzanti domande a cui ha risposto con grande garbo e ironia. Un modo in più per avvicinare i giovani al mondo della legalità e del rispetto delle regole.